Secondo il segretario Generale Uilca Umbria Luciano Marini nell’audizione “a porte chiuse” della Uilca Umbria e della Fondazione Antiusura da parte della “Commissione d’inchiesta su criminalità organizzata ed infiltrazioni mafiose” del Consiglio Regionale dell’Umbria, è stato conseguito un importantissimo risultato politico. La Commissione d’inchiesta ha posto diverse domande di approfondimento sui temi specifici di competenza, a tutela della sicurezza della comunità regionale umbra. Il dibattito si è quasi subito portato sulla centralità del ruolo del sistema bancario regionale, soprattutto negli anni successivi alla scomparsa delle banche locali e sulle possibili azioni da intraprendere per favorire – presso il sistema creditizio oggi operante in Umbria – trasparenti e concrete strategie improntate ad un maggior localismo, soprattutto in un periodo storico di grave emergenzialita’ economica ed occupazionale aggravata in Umbria dalle ricadute del sisma.
Il fenomeno dell’usura in regione visto dall’osservatorio Uilca è non solo grave, ma in drammatica crescita, come già documentato per l’area ternana e le banche operanti sul territorio possono e devono avere un ruolo decisivo nel contrastare l’impoverimento di famiglie ed imprese, sovente anticamera del ricorso agli strozzini. La Uilca Umbria ha approfittato dell’incontro istituzionale per ribadire l’inaccettabile latitanza di politica ed istituzioni rispetto alle attuali politiche creditizie scarsamente localistiche e lontane da approcci concreti (quali il micro credito) che potrebbero positivamente scongiurare le conseguenze di questa grave e crescente piaga sociale. Il Segretario Luciano Marini ha in particolare sottolineato l’esigenza di un urgente coinvolgimento del mondo delle Fondazioni bancarie, che devono essere chiamate all’assunzione di concrete azioni di responsabilità sociale finalizzate al contrasto dell’usura e per favorire l’educazione finanziaria dei risparmiatori e delle imprese. Il Presidente della Commissione d’inchiesta Leonelli, in considerazione dell’allargamento del tema originariamente in discussione, ha assicurato la prosecuzione del dibattito che confluirà a breve nei lavori della Prima Commissione consiliare del Consiglio Regionale dell’Umbria.