Non c’è cittadino narnese che non si sia lamentato e che abbia capito il perché di questo salasso estivo.
Alla bolletta poi, qualcuno se ne è già dimenticato, vanno aggiunte i “conguagli” per una consegna dell’indifferenziato superiore a venticinque volte nell’anno: fanno altri cento euro.
Consiglieri della minoranza, Cari, Bruschini ed altri hanno chiesto lumi per quanto accaduto.
L’assessore all’ecologia Giovanni Rubini si è piccato delle critiche come se i cittadini dovessero pagare in silenzio ed ha spiegato dettagliatamente, nelle sue pagine social, che la costruzione della bolletta è indipendente dal Comune, che non c’entra per niente, è solo un passacarte. E sarà pure vero.
Però non si hanno notizie di proteste da parte dell’Anci Regionale verso chi costruisce questa benedetta tariffa, una richiesta di revisione verso il basso, per tutelare i cittadini per diversificare davvero la composizione famigliare. Il comune si limita a passare le carte e i soldi. Troppo poco e troppo comodo.
E poi Narni vuole continuare ad essere una cittadina universitaria? Perché non cura di più i suoi studenti? Loro soggiornano in città, a dirla grossa, sei mesi all’anno. E poi quanta immondizia potranno produrre? Perché gli tocca pagare per intero? Si continua a spolparli. E le famiglie che vivono all’estero, quelle che lavorano fuori Narni, alle quali arriva sulle spalle l’intera tariffa anche se non risiedono in città?
Certo il comune fa il passacarte ma sarebbe proprio il caso che l’assessore spieghi pubblicamente e dettagliatamente come si costruisce la tariffa e come si impegnerà perché venga ridotta. Enrico Brignano, il comico, sulla “monnezza” ci aveva fatto un esilarante sketch, sostanziando però la questione: “Ma come, porto il vetro e tu Asm te lo vendi, porto l’umido e tu Asm te lo vendi, porto la carta e tu Asm te la vendi, porto la plastica e tu Asm te la vendi. Alla fine, perché devo pagare proprio io oltre duecento euro all’anno?