Di Chiara Furiani
Tra i grandi e piccoli festival umbri, ce n’è uno che occupa un posto d’onore: per l’originalità del programma, la validità delle proposte e l’importanza della mission.
Umbria Green Festival è veramente una creatura a se stante, che in dieci anni dalla sua fondazione si è conquistato una visibilità e un seguito di tutto rispetto.
Meritatissimo.
“Il primo festival green dell’Umbria” leggiamo nel sito web dedicato – dove la natura fa spettacolo.
Un progetto artistico che mette insieme esperti di energia e ambiente, scienziati, artisti, filosofi per parlare di sostenibilità e raccontare il futuro”.
A partire da marzo e fino a settembre la manifestazione si dipana in varie location sparse tra le due provincie dell’Umbria e fin qui, ma anche oltre, sono stati e saranno davvero tanti gli appuntamenti imperdibili e le presenze significative.
Domenica sera Umbria Green ha fatto tappa dalle nostre parti per un concerto davvero di altissimo livello.
Il delizioso teatro all’italiana di Narni ha fatto da cornice a uno degli eventi musicali più importanti di questo festival 2025.
Il violoncellista Giovanni Sollima, illustre interprete di un genere crossover difficilmente definibile, che per facilità potremmo ascrivere al filone contemporaneo, ha letteralmente catturato il pubblico che ha risposto con entusiasmo alla chiamata, e infatti l’evento era sold out.
Coadiuvato da un ensemble di giovani ma preparatissimi musicisti, Sollima ha proposto una scaletta entusiasmante, fatta di composizioni proprie, ma anche di intriganti rivisitazioni, come una stuzzicante versione di “Kashmir” dei Led Zeppelin.
La pulizia del suono, la ricchezza del timbro, l’intreccio perfetto tra i vari strumenti e la bellezza del repertorio: tutto ha funzionato come meglio non si poteva.
Il festival non finisce qui e a settembre ci sono ancora due interessanti appuntamenti a Narni, sempre a teatro.
Il 3 alle 21 col matematico nonché divulgatore Piergiorgio Odifreddi che parlerà di Bach e del rapporto tra musica e numeri e poi il 12 sarà la volta dell’attrice Isabella Ragonese, accompagnata dal violinista Rodrigo D’Erasmo degli Afterhours.
Trait d’union i testi di Italo Calvino, in particolare tratti dalla raccolta di racconti “Gli amori difficili”.