Il ballo, in Umbria, non è solo passione o tradizione: è un motore di impresa e occupazione. La regione, che di norma pesa per l’1,4-1,5% a livello nazionale in termini di popolazione e Pil, nel comparto delle sale da ballo arriva a sfiorare il 4% del totale italiano, con quasi 1.500 addetti (il 69% dell’intero settore del relax e del divertimento).
L’economia del relax e del divertimento comprende sport, palestre, parchi, stabilimenti balneari, sale giochi, discoteche e altre attività legate al tempo libero. Secondo l’analisi della Camera di commercio dell’Umbria su dati Unioncamere-InfoCamere e Movimprese (II trimestre 2025), in Umbria il comparto conta 468 imprese attive (sarebbero 551, ma 83 non risultano operative) che occupano 2.130 persone.
In questo quadro le sale da ballo emergono come il vero baricentro regionale, superando per numero di addetti l’insieme di tutti gli altri sottosettori. Le attività di intrattenimento e divertimento – giostre, animazione di feste, escape room, laser game, paintball – contano 108 imprese, pari al 23,1% del totale (sopra il 21,9% nazionale), ma con un peso occupazionale più ridotto: 256 addetti, pari al 12% del settore.
Il comparto dei centri fitness in Umbria incide per il 18,6% delle imprese del relax, contro il 13,9% nazionale. Qui lavorano 121 persone, pari al 5,7% degli addetti, segno di una domanda crescente di benessere e forma fisica.
Le sale giochi rappresentano l’8,5% delle imprese umbre (40 attività), poco sotto il 9,6% nazionale, con 128 addetti (6%). I parchi di divertimento e tematici raggiungono invece il 3,8% delle imprese umbre contro il 2,5% nazionale, con 63 addetti (3%). Numeri contenuti, ma che testimoniano una diversificazione dell’offerta, in grado di attrarre pubblico con formule innovative.
La provincia di Perugia concentra 362 imprese attive con 1.753 addetti (oltre l’80% del totale regionale). La provincia di Terni conta 106 imprese e 377 addetti. Nel complesso l’Umbria pesa per l’1,27% delle imprese italiane dell’economia del relax, leggermente sotto il suo peso medio in termini di Pil e popolazione. Ma in alcune voci il quadro si ribalta.
Come detto le sale da ballo umbre valgono quasi il 4% del totale nazionale, i parchi divertimento l’1,92% e i centri fitness l’1,75%. Più contenute le quote umbre in eventi sportivi (1,17%) e sale giochi (1,36%).