Educare i più piccoli al rispetto dell’ambiente, nello specifico favorire azioni minime che impattino il meno possibile sulla qualità dell’aria che respiriamo.
È questo, in estrema sintesi, il senso del programma, giunto al terzo anno, “Siamo fatti della stessa aria”, organizzato dai comuni di Narni (capofila) e Terni in collaborazione l’Arpa e rivolto agli alunni delle classi primarie e secondarie di primo grado e agli insegnanti.
Il programma è stato presentato questa mattina nella bellissima biblioteca dell’ Arpa dal direttor di Arpa Umbria, Alfonso Morelli, dagli assessori Viviana Altamura e Giovanni Rubini” e dal referente di Arpa Michele Sbaragli.
La formazione che facciamo con i docenti – ha detto il referente di Arpa Michele Sbaragli – è proprio per aiutarli e supportarli nell’inserire l’educazione ambientale e la sostenibilità nel programma di educazione civica, obbligatorio nelle scuole. La formazione serve proprio per rendere protagoniste le scuole. Si parte dalla conoscenza scientifica per arrivare alla consapevolezza delle cose e alla cittadinanza: cosa scelgo? Tu chi sei? Cosa facciamo domani? Se fossi il sindaco che farei?”
Il programma prevede la didattica in aula, durante l’orario scolastico e una parte di laboratorio in Arpa.
“Abbiamo avuto un riscontro da parte degli insegnanti, dei dirigenti scolastici e dei bambini molto forte – ha detto l’assessore alla scuola del comune di Terni Viviana Altamura – i bambini possono darci indicazioni su cui noi adulti possiamo e dobbiamo riflettere”. Bambini che “saranno resi protagonisti in una riflessione finale, una sorta di consiglio comunale fatto da loro”.
“All’interno dell’accordo di programma per il miglioramento della qualità dell’aria – ha detto l’assessore all’ambiente del comune di Narni Giovanni Rubini – abbiamo pensato dal 2023 questo progetto inclusivo, continuo e diffuso con le scuole perché vogliamo, attraverso la formazione dei docenti e dei ragazzi, porre la loro attenzione alla qualità dell’aria e all’ambiente. Lo facciamo per il terzo anno, i primi due anni hanno visto l’adesione di più di 500 ragazzi fra Terni e Narni. I tanti progetti che hanno realizzato alla fine di ogni scolastico sono un patrimonio diffuso , condiviso dalle due amministrazioni , che può essere messo in campo anche con le piccole azioni quotidiane”.