Il 6 luglio 1975 vincendo la gara del Gran Premio del Belgio che si correva sul circuito di Spa, il pilota ternano della Morbidelli, Paolo Pileri, si laureava campione del mondo, classe 125, con tre gare di anticipo.
Riceviamo da Alberto Pileri e volentieri pubblichiamo, a 50 anni da quell’evento memorabile
DI ALBERTO PILERI
Quest’anno ricorre il 50° Anniversario della conquista del titolo mondiale di motociclismo Classe 125 conseguito da ” Richard”.
Questo lo pseudonimo che si era scelto Paolo Pileri quando iniziò a partecipare alle prime gare di velocità. Per non fare preoccupare i suoi genitori che non dovevano sapere.
Figlio di Centauro Pileri – il nome segno di un destino – commerciante di strumenti musicali e radiofonici – Paolo nasce a Terni il 31 Luglio del 1944. Qualche settimana dopo la liberazione della città
Una Terni devastata dalla guerra. Per i bombardamenti che dal 10 Agosto del 1943 fino alla liberazione del 13 Giugno 1944 la ridussero ad un cumulo di macerie , provocando migliaia di morti fra la popolazione civile, l’interruzione delle infrastrutture ferroviarie . Per la distruzione della spina dorsale del suo tessuto produttivo industriale, le Centrali Idroelettriche , provocate dall’Esercito Tedesco in ritirata verso il Nord Italia.
Gli anni dell’infanzia in una città segnata dalla dura e faticosa ricostruzione post bellica, densa di conflitti politici e sociali : i licenziamenti nel 1952 dei 700 e nel 1953 dei 2000 lavoratori della ” Terni Società per l’Industria e l’Elettricità”.
Lacrime, sangue, sacrifici immensi ed emigrazione . Segni impressi nella memoria di generazioni di cittadini ternani, nell’anima lavoratrice e popolare della nostra Città. In tutti gli strati sociali.
Le immagini in bianco e nero del Film ” La Ragazza di Bube ” – protagonista femminile una giovanissima e bellissima Claudia Cardinale – restituiscono un quadro realistico e vivido della materia urbana di Terni di quegli anni.
L’ adolescenza si svolge nel pieno degli anni dell’inizio del boom economico, della ricostruzione materiale, culturale, sociale , civile ed istituzionale della città. Sono gli anni del Piano di Ricostruzione cui seguirà negli anni ’60 il Piano Regolatore a firma dell’Architetto Mario Ridolfi. Dell’espansione urbana fuori dalle mura medioevali, dei Grandi viali , della costruzione dello Stadio Libero Liberati.
Gli anni ’50 sono impressi nella memoria dei ” ternani ” anche per le imprese sportive del suo idolo e mito : Libero Liberati , per i concittadini ” LIBBERO ” , che il 1° Settembre del 1957 a Monza diventa Campione del Mondo della Classe 500 in sella alla Gilera.
La carriera sportiva di Paolo inizia nel 1969 , quando partecipa ai Campionati Juniores di Velocità, fino al 1979. Dieci anni intensi di risultati e successi. Cadute e e risalite.
Due stagioni da Juniores due da Senior, Campionati Italiani e nel 1971 esordio nel Mondiale. Gareggia nelle Classi 125, 250 e 350.
L’apoteosi ed il trionfo nel 1975. In sella alla Morbidelli , vince sette Gran Premi conquistando il Titolo Mondiale della 125 davanti al Compagno do squadra Pier Paolo Bianchi.
Dagli anni ’80 , e fino agli anni ’90, intraprende l’attività di Team Manager , conseguendo importanti e significativi successi sportivi.
Muore a Terni, all’età di 63 anni, il 12 Febbraio del 2007. È sepolto nella tomba di famiglia al cimitero di Papigno, non lontano dalla tomba di Mario Ridolfi e di altri illustri concittadini e combattenti per la libertà.
Persona cordiale e gentile, con la sua voce flebile sussurrata, con il sorriso dolce e mite.
Un figlio della Terni migliore. Della città generosa, coraggiosa , laboriosa, rispettosa , solidale ed umile. Che non conosceva le sbruffonaggini , le arroganze e le iperboli dei nostri tempi. Della crescita, della promozione culturale e sociale, guardata con attenzione e rispetto in Umbria ( TR tutti ricchi, PG povera gente ) ed in Italia. Una città di Serie A, di cui Paolo Pileri, dopo Borzacchini e Liberati, è stato un emblema e mito .
Per non dimenticare per ricordare gli anni belli e gloriosi del ” nostro incanto “.














