“In quanto sindaco della città di Terni e Presidente provincia eletto democraticamente in ambedue i casi sono molto preoccupato dell’atteggiamento socialista tenuto dai consiglieri comunali e dai sindaci di sinistra e della destra sociale (chi non capisce studiasse). Persone che di recente sono scese in piazza a Terni contestandomi per il mio operato e le mie idee liberali.
Sono rimasto impressionato nel dover constatare che alcuni sindaci e alcuni consiglieri comunali hanno sfilato sotto un cartello che riportava la seguente dicitura Leggi meglio a testa in giù? Con l’aggiunta della scritta ribaltata Bandecchi vattene.
Più altri cartelli limitanti della mia libertà di espressione e minacciosi nei miei confronti. Il tutto accompagnato da grida, urla, cori che inneggiavano alla mia fine, spero non fisica”.
Lo scrive il sindaco di Terni Bandecchi in replica alla manifestazione indetta contro di lui sabato 4 ottobre.
“Ricordo che il professor Curcio – aggiunge – non ha mai sparato un colpo di pistola e attraverso le sue parole e insegnamenti ha diffuso un odio che dette origine in Italia al terrorismo più crudele dei nostri tempi moderni.
Le parole sono pietre e queste pietre sono state scagliate contro di me da organi politici ed amministrativi che hanno armato momentaneamente la mano di chi con meno capacità intellettive ha poi già compiuto atti sconsiderati che possono solo a loro volta armare altre menti malate.
Ho espresso liberamente la mia vicinanza al popolo di Israele. Vicinanza che oggi molti italiani come me condividono e sono stato attaccato come se avessi offeso la mamma di ognuno.
Sono stato leso nella mia libertà di espressione e di pensiero da liberale e da uomo libero condanno con forza coloro che con troppa superficialità armano la mano dei più deboli.
Mi rivolgo a tutti i cittadini sani – conclude il sindaco – che tutti i giorni lavorano, faticano per la loro vita, la loro famiglia, i loro amici e per la nostra nazione, rassicurandoli della mia ferma intenzione di continuare a portate avanti il mio lavoro istituzionale nonostante le calunnie, le offese, le provocazioni, gli insulti e le minacce.
Continuerò a cambiare questa città, la Provincia, come è giusto che un liberale faccia: al servizio dei cittadini che mi hanno votato e di tutta la comunità sana”.