“Nei giorni scorsi avevo presentato in Questura un esposto-querela perché fossero identificati e perseguiti non solo i colpevoli ma anche gli eventuali mandanti della gravissima azione che si è consumata nella notte tra sabato scorso 4 ottobre e domenica 5, sotto Palazzo Spada, dove è stato appeso a testa in giù, al pennone della bandiera italiana, un fantoccio con le sembianze del sindaco di Terni nonché presidente della Provincia”.
A renderlo noto è Marco Celestino Cecconi, consigliere comunale di Fratelli d’Italia.
“Considero simili gesti – spiega Cecconi – tutt’altro che una ragazzata, semmai atti pericolosi e assolutamente deprecabili sempre, chiunque sia a commetterli e magari a commissionarli, nei confronti di chiunque, a prescindere dal colore e dalle appartenenze: sia quando sono indirizzati cioè ad esponenti della maggioranza di governo, proprio come è accaduto per azioni analoghe rivolte contro il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, sia quando (come in questo caso) sono diretti ad un nostro avversario politico come Bandecchi”.
“A prescindere dalle eventuali ipotesi di reato che l’autorità giudiziaria verificherà – aggiunge Cecconi – azioni di questo genere, per i riferimenti storici che vogliono evocare, alimentano quel clima di odio che è stato più volte denunciato proprio dal capo del governo Giorgia Meloni e configurano una chiara istigazione alla violenza, passando oltretutto attraverso il vilipendio a quel tricolore che, al contrario, è simbolo di unità nazionale. Sono azioni che minano alla radice il rispetto delle istituzioni. E dunque, in quanto rappresentante dell’istituzione-Comune, sono gesti che offendono anche me. Per questo ho presentato l’esposto-querela: ben oltre le attestazioni verbali di una solidarietà pelosa che non ci appartiene, noi siamo concretamente, nei fatti, contro questo modo di intendere la politica. Sempre e comunque”.