Il professor Alessio Zenone risponde ai rilievi di Pierluigi Bonifazi
relativi agli studi su una possibile ambientazione nel ternano di alcuni passi dell’inferno dantesco.
Zenone sostiene che nel suo viaggio romanzato che “nulla aveva a che fare con la breve pubblicazione”, di Bonifazi.
Inoltre sostiene che “Tutto si basa comunque sui primi studi fatti da Francesca Fantozzi che è stata l’iniziatrice con il suo progetto ‘Umbria Paradiso di Dante’, attivo da circa un lustro e di uno dei dantisti più noti ed attivi in Italia, Riccardo Starnotti”.
LA RISPOSTA DI ALESSIO ZENONE
Conosco benissimo il lavoro di Pierluigi (Bonifazi) e Federica (Padella) in quanto nelle 45 pagine del libro a cui loro fanno riferimento le prime 8 sono il titolo e la mia prefazione e l’ultima contiene il ringraziamento rivolto a me e a Luciano Ragni, vice presidente dell’associazione Umru e coautore del romanzo ‘Il cuore verde della Divina Commedia’ (presentato in Bct e a Narni).
Delle 36 pagine rimanenti molte sono terzine della Divina Commedia, versi di Virgilio, di Byron ed immagini e foto. Restano circa 20/25 pagine in cui si parla di quanto scritto da Virgilio e da Byron.
Ho appoggiato e le ho promosse le ipotesi di Pierluigi e Federica. Con l’associazione San Valentino di cui sono presidente ho organizzato la prima presentazione presso l’auditorium del Casagrande Cesi in cui insegno. Ho poi organizzato insieme a loro convegni e manifestazioni mettendoli in contatto con Stefano De Majo e con l’associazione Thyrus alla quale sono iscritto. Li ho messi in contatto con Manola Conti e la Pro Loco Marmore per organizzare eventi sull’argomento presso la Sala Montesi e l’Hydra. Abbiamo organizzato insieme, incontrandoci presso la sede della mia associazione, gli eventi che hanno portato alla mostra in BCT che ha coinvolto artisti che loro non conoscevano: il maestro Massimo Zavoli, Tatiana Morbidi, Pierluigi Penzo e tanti altri membri dell’Associazione Thyrus con il cui presidente collaboro e collaboravo. Ho presentato, moderato e presieduto tutte le manifestazioni e i convegni sull’argomento, come è facilmente verificabile con foto, video, locandine e post pubblicati. Stavo persino organizzando con Manola Conti la realizzazione di un murales a Marmore su Dante e la Cascata e si parlava con Marco Diamanti di un progetto artistico di sculture nel Belvedere superiore.
Con Luciano Ragni abbiamo proposto, anche davanti a diversi testimoni, se volessero partecipare a questa pubblicazione (il cuore verde della Divina Commedia) che è stata più volte sminuita e rifiutata da loro. Abbiamo quindi comunicato che avremmo portato avanti il progetto da soli, specificando che nulla aveva a che fare con la breve pubblicazione alla quale avevo collaborato, parla di tutt’altro, anzi il nostro romanzo di oltre 165 pagine, avvalora la tesi del saggio di 45 pagine.
Nel romanzo ‘Il cuore verde della Divina Commedia’ si parla della selva oscura da tutt’altra parte rispetto alla Valnerina, basta leggerlo per vedere che nulla c’entra. Si parla delle ‘tre fiere’ viste come allegoria dei baluardi papali Cesi, Narni e la via che porta alla città eterna, del ‘nobile castello’ degli ‘spiriti magni’ rivisto in Collescipoli, del ‘dilettoso monte’ rivisto nel sacro monte degli antichi, il Monte Torre Maggiore. Si parla della Chiesa della Madonna di Panico, della Sella di Appecano, di Via della Lincea, di Strada di Lione, di Strada La Selva, di località Carone e tanto altro. Non ci sono similitudini con il lavoro a cui precedentemente ho collaborato ma lo suffraghiamo.
Tutto si basa comunque sui primi studi fatti da Francesca Fantozzi che è stata l’iniziatrice con il suo progetto ‘Umbria Paradiso di Dante’, attivo da circa un lustro, molto prima di Pierluigi e Federica e di uno dei dantisti più noti ed attivi in Italia, Riccardo Starnotti, che ha scritto la prefazione del nostro romanzo. Se leggete il nostro romanzo, a cui Pierluigi e Federica non hanno voluto partecipare, vedrete che parla di tutt’altro rispetto al saggio scritto con loro.
Siamo pronti e disponibili ad ogni confronto. Ci piacerebbe parlarne in un convegno pubblico insieme in cui coinvolgere tutti coloro che parlano di Dante in Umbria.













