Si parte da un presupposto: “La scuola è in primis un luogo educativo e formativo in cui è fondamentale mantenere un comportamento adeguato e rispettoso, anche attraverso la scelta dell’abbigliamento. È importante adottare uno stile decoroso, in linea con l’istituzionalità degli spazi”.
Pertanto ne discende che a scuola si va vestiti in una determinata e adeguata maniera. Almeno così la pensa il preside (dirigente scolastico) dei licei Angeloni, Luigi Sinibaldi.
“Abbigliamento decoroso e consono”.
Il preside nell’apposita circolare dispone che “non è consentito presentarsi in istituto con infradito da spiaggia o ciabatte; pantaloni corti (consentiti almeno fino al ginocchio); minigonne succinte; maglie che lascino scoperta la pancia o la schiena; top o canotte di qualsiasi lunghezza o misura; indumenti troppo scollati; capi eccessivamente strappati-bucati o che lascino vedere la biancheria intima; indumenti trasparenti o con scritte e immagini inopportune; cappelli all’interno delle aule”.
Inoltre “per ragioni di sicurezza (per esempio, in caso di necessità di evacuazione dell’edificio), è vietato indossare scarpe con zeppe o tacchi troppo alti”, infine si invitano “le studentesse e gli studenti, e tutti coloro che accedono ai locali scolastici a qualsiasi titolo, a presentarsi con abbigliamento sobrio e ordinato”.
“Pertanto, per coloro che disattenderanno la norma – si legge nella circolare – i docenti annoteranno sul registro una ammonizione scritta che inciderà sul voto di condotta finale”.














