“Nonostante su mia figlia penda da mesi un obbligo di collocazione in REMS, nessuna misura concreta di tutela è stata ancora disposta.
Nemmeno dopo che il Giudice Tutelare aveva chiesto ai servizi di individuare una struttura ponte, qualsiasi soluzione provvisoria per garantirle sicurezza e continuità di cura. Da allora sono passati mesi, e nulla è accaduto”.
A denunciarlo ancora una volta è Francesca Basilici, mamma di Asia.
Asia è scappata di nuovo. La madre è disperata: non possiamo gestire la situazione da soli
“Nel frattempo – aggiunge Basilici – la sua condizione è peggiorata, tra sofferenza, violenza e totale abbandono istituzionale.
Negli ultimi due mesi ci sono stati tre accessi al pronto soccorso, tutti sottovalutati:
Il primo per una grave crisi psicomotoria, con referto che parlava di rischio di morte in assenza di ricovero. Eppure, nonostante l’amministratore di sostegno, le è stato permesso di firmare e andarsene.
Il secondo dopo un episodio di autolesionismo grave, con punti di sutura, ma anche allora nessuna attivazione dei servizi o ricovero.
L’ultimo, lunedì 10 novembre, dopo un’aggressione fisica da parte di un ragazzo già da me denunciato più volte. Mia figlia presentava lividi e dolori addominali, ma il medico di turno ha liquidato tutto con un ‘secondo me non ha nulla’. Nessun codice rosso, nessuna attenzione al fatto che fosse una vittima di violenza.
Solo la presenza casuale di alcuni Carabinieri ha evitato che venisse subito dimessa”.
Asia è ricomparsa a Piediluco e ha assistito allo spettacolo di Stefano de Majo sul battello
“Nel frattempo – sostiene ancora la mamma di Asia – è in corso un procedimento di interdizione per la sua fragilità, con due udienze già svolte e una decisiva fissata a fine mese. Ma ancora una volta tutto resta fermo, e io, come madre, continuo a dover fronteggiare da sola una situazione che ormai è diventata anche pericolosa.
Questa non è solo la storia di mia figlia: è la storia di un sistema che non vede, non ascolta e non protegge.
Un sistema che si perde nei rimpalli tra centro di salute mentale, servizi sociali e pronto soccorso, mentre le persone più fragili scivolano sempre più giù, fino a sparire.
Con questo comunicato chiedo che si accenda un riflettore su questa vicenda, perché la mia voce non resti l’ennesimo grido nel vuoto.
Mia figlia merita di essere curata, protetta e accolta”.













