Ad Amatrice oltre alle note eccellenze alimentari, è presente ancor oggi e utilizzato uno strumento musicale arcaico, le ciaramelle, che per unanime parere degli esperti costituiscono un “unicum” nel panorama delle zampogne di area italiana. Esse hanno conservato intatta la loro struttura organologica e il loro repertorio.
Secondo Roberto Leydi, uno dei più importanti etnomusicologi italiani: “Le ciaramelle di Amatrice presentano all’organologo e al musicologo diversi e complessi problemi. […] non è forse azzardato vedere in questo strumento l’erede della zampogna latina, a sua volta derivazione delle tibiae, o aulos frigio.” Il festival, costruito intorno a questo strumento comprenderà incontri di studio, concerti ed escursioni naturalistiche.
Sarà quindi luogo di incontro fra giovani ciaramellari alto-sabini e giovani zampognari di altre zone italiane, ospiterà il premio le ciaramelle d’argento e un corso di saltarello, ma sarà anche occasione di confronto nella quale gli studiosi ospiti discuteranno sul legame fra la storia ed il presente delle ciaramelle, fra permanenze, trasformazioni, patrimonializzazioni, e di scoperta del territorio e della sua cultura per i giovani ed i turisti, ai quali sono dedicate mostre, escursioni e visite guidate. La direzione artistica del festival è di Giancarlo Palombini dell’Università di Perugia.
Saranno presenti gli studiosi Piero G. Arcangeli, Domenico Staiti e Goffredo Degli Esposti. Per il concerto finale del 7 agosto Giuseppe Moffa col suo nuovo tour “Terribilmente demodé” ospita Massimo Giuntini.
per ulteriori informazioni http://www.festivalciaramelle.it