Chiarire in maniera definitiva il futuro della produzione di Titanio all’Ast, punto fermo dell’accordo del 3 dicembre 2014. A chiederlo sono le Rsu di Fim, Fiom, Fismic e Ugl, dopo che la direzione del personale e quella della produzione hanno comunicato, oggi, la diminuzione delle turnazioni al treno lamiere dell’acciaieria di Terni. La causa – secondo quanto riferisce una nota sindacale – sarebbe l’interruzione della produzione di titanio della societa’ Vdm e di conseguenza la diminuzione dei volumi produttivi nello stabilimento ternano. Da lunedi’ i turni del treno lamiere passeranno, quindi, dagli attuali dieci settimanali a cinque, fino a settembre, non garantendo la continuita’ produttiva per il futuro. Il personale in esubero verra’ ricollocato all’interno del sito di Ast.
Quanto comunicato dall’azienda viene ritenuto “non accettabile nei modi e nei tempi” dalle Rsu, che temono come il persistere di tale situazione possa portare alla definitiva dismissione della lavorazione del Titanio all’Ast.
La nota evidenzia inoltre “che anche in questa occasione, l’azienda ha unilateralmente provveduto alla ricollocazione del personale in esubero, senza un criterio trasparente e condiviso con le Rsu”. I rappresentanti dei lavoratori ricordano, infine, che nel periodo compreso tra la fine del mese di maggio ed i primi di giugno e’ previsto un nuovo incontro al Ministero dello Sviluppo economico, in previsione del quale “sarà necessario chiarire le prospettive future”.