foto di copertina di Alberto Mirimao per ” Daje MO’ ”
“L’ho incontrato, ci ho parlato a lungo, è rimasto fermo sulle sue decisioni anticipate ieri.”
Sono le parole dell’avvocato Massimo Proietti che nel pomeriggio di lunedì ha avuto un lungo colloquio con Stefano Bandecchi nel corso del quale ha ribadito quanto esposto nel comunicato di domenica pomeriggio.
Ed anche il sindaco, Leonardo Latini, spiazzato dalla decisione del patron rossoverde che pochi giorni prima gli aveva manifestato la volontà di investire sul territorio ternano, lo ha contattato telefonicamente ricevendo la stessa risposta motivandola con la frase: “ Il calcio non fa per me “.
Insomma, un dietrofront riconducibile ai fatti di domenica pomeriggio, che ribadiamo sono da condannare, ma stupisce il fatto che abbia scosso uno come Bandecchi abituato a lottare, come ha dichiarato più volte lui stesso nel corso delle battaglie estive nei tribunali sportivi.
Ora la messa in vendita della società apre degli scenari pericolosi sul futuro della Ternana perchè chi può permettersi di acquistare una società in serie C con contratti in essere pesantissimi e con qualcuno di questi validi anche per la prossima stagione? L’alternativa potrebbe essere quella di acquistarla sgravata di quei contratti esosi ma l’unica strada percorribile è quella di rilevarne la proprietà in serie D in cui diventerebbero nulli. In serie D, però! Uno scenario francamente non auspicabile.
Per un imprenditore di successo che voleva portare la Ternana in serie A e dopo due anni rischia di lasciarla in una serie non consona alle tradizioni sportive ternane è un autentico fallimento.
Insomma, all’incertezza di quelle che saranno le sorti in questo campionato si aggiunge la crisi societaria che rischia di complicare ancor di più la questione sportiva.
L’incertezza societaria, infatti, potrebbe aggravare il clima all’interno della squadra che proprio contro l’Imolese ha mostrato tutta la sua fragilità sul piano caratteriale in tutti coloro che sono scesi in campo. Nessuno escluso!
Un aspetto preoccupante perchè senza qualcuno in rosa in grado di spronare la squadra, che possa scrollarla da quell’apatia che sembra averla attanagliata l’impresa diventa ancor più complicata.
Ed anche il tentativo di Fabio Gallo, che ha restituito alla squadra un minimo di efficienza fisica, e che domenica pomeriggio è andato oltre i luoghi comuni che abbondano nel mondo del calcio, può avere un duplice effetto: quello di essere scaricato dai calciatori, e in questo caso quel che resta della società dovrà vigilare attentamente sul loro comportamento, ma potrebbe anche creare, se i giocatori saranno intelligenti, i presupposti per una responsabilizzazione di un gruppo che fino ad oggi ha deluso profondamente le aspettative della società e dei tifosi.
E crediamo anche che sia giunto il momento delle scelte definitive dando spazio solo e soltanto a chi sia in grado mentalmente, fisicamente di mettersi a disposizione dello staff tecnico con il massimo dell’impegno per tentare di compiere un’impresa ovvero conquistare la salvezza. Quello che conta ora è lo spirito di gruppo e non gli inutili personalismi o il malcontento di chi non viene impiegato con continuità.