La Paolini S.p.A, azienda narnese, con 135 dipendenti, è stata esclusa dai finanziamenti relativi al bando dell’“Area di Crisi Complessa”, legge 181 tenutosi nei mesi scorsi che ha come scopo il rilancio del territorio ternano che da anni versa in una grave crisi industriale.
L’intervento ha come scopo il rilancio delle attività imprenditoriali locali che hanno programmi di investimento e nuove assunzioni per i prossimi tre anni. E dire che la Paolini è azienda di altissimo livello in quanto realizza interni di yacht di altissimo livello oltre a show – rooms di griffe prestigiose.
Il “Comparto legno” di cui la Paolini fa parte non è stato inserito fra le categorie prioritarie comportando una penalizzazione all’azienda di 25 punti, coi quali sarebbe arrivata seconda, penalizzazione che l’ha esclusa dagli interventi finanziabili.
E dire che la società da anni si adopera nel territorio per far crescere il proprio settore, ma non può che constatare lo scarso peso che questo ha in ambito socio-politico nel territorio provinciale e regionale.
L’azienda, ha così deciso di delocalizzare parte delle attività produttive nelle Marche, dove storicamente il settore legno costituisce un importante tassello per l’economia di quella regione ed offre un importante contributo al PIL nazionale.
Delle 30 nuove assunzioni previste, pertanto, 24 saranno effettuate fuori dal territorio ternano.
Nel medio termine saranno poi riviste le strategie attualmente in essere nella sede di Narni.