La finanza ha un’etica? Vedendo come vanno le cose in questo settore sembrerebbe proprio di no. Per questo la Uilca Regionale si è fatta promotrice di un convegno informativo sui temi dell’usura e dell’etica nelle operazioni finanziarie. Il dato più rilevante che è emerso dall’incontro è che
Terni registra un’esposizione all’usura più alta della media nazionale. Su una scala che va da 0 a 100, l’indice di permeabilità per questa città è 47,7 mentre il dato medio nazionale è 44.
“Abbiamo avuto modo di affrontare alcuni problemi strettamente legati a quelle che sono le condizioni del territorio umbro – spiega il segretario generale della Uilca Umbria Luciano Marini – e in particolare della conca ternana. E qui un fattore che ci preoccupa è proprio l’indicatore sull’usura che fa di Terni una delle peggiori città dell’Italia centrale e in assoluto l’ultimo capoluogo di provincia delle regioni dell’Italia di mezzo, ovvero Toscana, Umbria e Marche. Una situazione abbastanza pesante – aggiunge – che ha la sua causa soprattutto nella situazione economica difficile che vive il territorio del ternano ma anche nelle condizioni di scarsa conoscenza dei temi della finanza da parte dei risparmiatori”.
Ma gli istituti di credito non hanno responsabilità?
“Certo – risponde il segretario generale della Uilca Umbria – noi crediamo che il sistema bancario debba sicuramente mutare il proprio atteggiamento. C’è la necessita di un rapporto più trasparente nei confronti della clientela delle banche. Abbiamo avanzato delle proposte proprio finalizzate a favorire la trasparenza dei prodotti bancari per rendere edotti i risparmiatori dei rischi, che possono essere potenzialmente anche molto seri, quando ci si approccia all’investimento con prodotti bancari. Dobbiamo però battere anche sulla formazione del personale delle banche che deve essere preparato maggiormente ad affrontare quella che è la sfida della multiculturalità visto che nel territorio ci sono molti stranieri e che per loro ci sono maggiori problemi nell’approcciare il sistema bancario”.
Il personale delle banche, però, può subire pressioni commerciali.
“Noi della Uilca abbiamo fatto un accordo sul tema delle politiche commerciali e sul l’organizzazione del lavoro – sottolinea Luciano Marini – che va proprio nella direzione della riduzione delle pressioni commerciali e spinge per una politica di riduzione degli stipendi del management delle banche. Noi cerchiamo di fare tutto ciò che possiamo ma la difficoltà è tradurre in pratica i contenuti di un accordo senz’altro positivo in politiche coerenti.”