L’amministratore delegato di Acciai Speciali Terni, Massimiliano Burelli, attraverso una telefonata ha informato i segretari generali dei metalmeccanici di Terni che in conseguenza di difficoltà di mercato sarà necessario fare ricorso alla cassa integrazione.
L’AD Burelli ha parlato di difficoltà sugli ordinativi futuri, con conseguenti scarichi produttivi e stop impiantistici.
Questa situazione è riconducibile – secondo l’ingegner Burelli – alle difficoltà di mercato globali, anche legate alle politiche sui dazi, che da tempo stanno rendendo il portafoglio ordini di Ast volatile e instabile.
L’azienda, quindi, intende anticipare tutti gli ordinativi di ottobre sul mese di settembre e contestualmente aprire una Cassa integrazione guadagni da ottobre 2019 per gestire le difficoltà.
LA CRITICA DELLA FIOM-CGIL
La scelta di anticipare tutti gli ordinativi, attraverso la saturazione impiantistica con relativa piena produzione, ha come obiettivo quello di contenere e mitigare il più possibile un bilancio economico purtroppo non positivo come negli anni passati.
Rispetto allo scarico di ordinativi – sostiene la Fiom – pensiamo che oltre agli aspetti legati alla crisi di mercato, ai prezzi, ai dazi e alle difficoltà globali, ci sia anche una parte di responsabilità del management di ThyssenKrupp e di Ast.
È preoccupante – aggiunge la FIOM – come a fronte di dati forniti da esperti di settore, che indicano un aumento dei consumi di acciaio inox nel mondo mediamente del 6%, ma anche rispetto alle strategie commerciali e di mercato messe in campo dai competitor europei, Ast, con il potenziale che può esprimere, “galleggi” in attesa che “passi la nottata”.
Comprendendo le difficoltà anche legate alla situazione confusionaria in cui versa ThyssenKrupp, riteniamo che tutto ciò non possa sempre ricadere sui lavoratori, che come al solito sono chiamati a sacrifici per colpe certamente non loro.
Come Fiom crediamo che l’annunciata cassa integrazione dovrà essere accompagnata da una discussione per chiarire gli obiettivi dei volumi per l’anno 2019/2020. Ciò è necessario perché, qualora le difficoltà non fossero contingenti e temporanee, ma al contrario fossimo di fronte ad un problema strutturale, potrebbero allora venire meno anche gli impegni che Ast ha sottoscritto al Ministero nel recente accordo.