“Stupore e forte preoccupazione per la lettera che il Comune di Terni ha inviato ieri alla Giunta di Palazzo Donini, all’Assemblea legislativa, all’Arpal Umbria ed alla Provincia di Terni in merito allo spostamento della sede del Centro per l’Impiego oggi ubicata in via Floriano”. Lo esprime l’ex presidente della giunta regionale e consigliere del partito democratico, Fabio Paparelli, in relazione al fatto che il comune di Terni vorrebbe spostare al Centro Multimediale la sede dell’ufficio per il lavoro.
A giudizio di Paparelli “il Comune di Terni dimostra di non conoscere la normativa di riferimento, secondo cui la Provincia di Terni dispone di due sedi ufficiali dei Centri per l’Impiego, della cui locazione devono farsi carico i comuni ospitanti. Inoltre, nella missiva, il Comune mette impropriamente in relazione l’ipotesi di rilocalizzazione del Centro per l’impiego con lo stato di dissesto finanziario, recentemente aggravato dalla attuale Amministrazione, come rilevato dalla Corte dei Conti. Nell’avanzare tale ipotesi non si tiene minimamente in considerazione, peraltro, il valore e la funzione primaria di un servizio che si rivolge alla parte più fragile della popolazione”.
“Semplicemente lunare e priva di ogni cognizione di causa – aggiunge Paparelli – la sola ipotesi di ricollocamento di un sevizio così importante e così frequentato dal pubblico, in un contesto assolutamente inadeguato, per i dipendenti e per i fruitori, sia per le condizioni strutturali, che per le dinamiche relative alle modalità di espletamento dei servizi correlati. La richiesta, all’Arpal dell’elenco dei comuni che afferiscono al Centro per l’Impiego di Terni è ulteriore dimostrazione di come non vi sia alcuna conoscenza degli stessi e delle relazione tra i centri e i servizi di avviamento al lavoro del Comune di Terni. Ciò è tanto più grave in quanto è agli atti del Comune un percorso di confronto avviato da tempo e volto ad allocare nello stesso edificio i servizi Sal, i correlati servizi della Asl, l’Arpal, i Cpi ed i servizi correlati alle imprese ed alle persone in tema di lavoro, in modo tale da creare un vero e proprio palazzo del lavoro nella ex sede regionale ed un unica porta di accesso per i servizi di accompagnamento al lavoro. Il Comune di Terni, dopo aver rinunciato ad 1,3 milioni di euro per la collocazione nei teatri di posa del Centro Multimediale, oggi ancora adibiti a magazzino, di un Living Lab (incubatore di innovazione e rigenerazione urbana) in nome di una fantomatica destinazione degli stessi di cui ancora non si ha notizia, dopo essersi fatto scippare 13 milioni di euro dal ‘Governo amico’ per la rigenerazione e riqualificazione di Terni Est, ivi compreso Piazzale Bosco e il Centro Multimediale, pretenderebbe oggi di allocare servizi regionali, di cui deve solo corrispondere, ed ancora per poco, i canoni di locazione, in spazi non meglio identificati del CMM, peraltro già valutati inidonei”.
“E’ possibile che il Comune di Terni non conosca o ignori – conclude Paparelli – l’investimento della Regione di circa 2,6 milioni di euro per la riqualificazione dell’edificio di proprietà di via Saffi, per allocarvi ed ottimizzare i servizi a disposizione delle imprese e dei cittadini ternani attraverso un processo qualificato di rigenerazione urbana. Poiché sta per essere indetta la gara di appalto correlata, da parte della Regione Umbria, sottoporre Arpal e Centro per l’impiego a due traslochi nel giro di poco più di un anno costerebbe, in termini economici e di efficacia dei servizi, molto di più rispetto alla concretezza del collocamento definitivo presso la sede individuata dalla Regione, d’intesa con il Comune stesso, senza considerare che sarebbe cosi vanificato un ulteriore sforzo di investimento per la città di Terni”.