“Occorre discontinuità anche sul tema di Terni città universitaria. Occorre farlo con azioni concrete che disegnino finalmente quel contesto universitario che, nonostante i tantissimi soldi spesi dalle passate amministrazioni, a Terni non è stato mai raggiunto. Testimonianza drammatica sono i dati delle iscrizioni, veramente frustanti se paragonati, ad esempio , agli oltre 8.200 iscritti di Viterbo.”
Lo scrive in una nota, Michele Rossi, Terni Civica, dopo che, invece, da parte della Regione Umbria sembra prevalere l’idea di un rilancio del polo didattico a Pentima.
“Dobbiamo sempre più sviluppare come città la consapevolezza che la presenza dell’Università è fattore di valorizzazione della comunità cittadina oltre che di possibile sviluppo – aggiunge Rossi – in queste ore riemerge il sito di Pentima come unica realtà nella quale concentrare tutte le attività universitarie presenti nella nostra città (dalle Segreterie, ai corsi di Laurea in Economia Aziendale e la Laurea Magistrale in Economia e Direzione Aziendale).
Ritengo che sia da sempre un disegno obsoleto e soprattutto poco attrattivo nei confronti degli studenti e delle loro famiglie, con difficoltà logistiche rilevanti e con limitazioni consistenti a una giusta vita relazionale e di comunità.
La sede naturale delle attività universitarie dovrebbe essere il centro cittadino e dobbiamo fare del tutto per ottenere questo.
Nella nostra città oltretutto – aggiunge il consigliere di Terni Civica – esistono possibili contenitori che possono ospitare il rettorato, le segreterie, ma anche le aule studio in particolare di quei corsi di laurea che non abbisognano di laboratori.
Alla università dislocata nel centro cittadino l’unica eccezione possibile è dunque quella che riguarda i laboratori. In questo caso l’ubicazione a Pentima per Ingegneria o a Colle Obito per Medicina è cosa ragionevole in quanto a quei corsi servono spazi davvero consistenti e in parte già attrezzati.
Per tutto il resto, mi riferisco ad esempio ad Economia (che sicuramente dovrebbe contare su un numero maggiore di iscritti), ci sono edifici pubblici presenti e che al momento sono sotto utilizzati e sono a disposizione. Su questo fronte inoltre sono possibili sinergie con soggetti privati, ad iniziare dalle fondazioni.
L’università in centro, a cominciare dal corso di economia (che andrebbe potenziato), sarebbe un vero e importante contributo reale al tessuto commerciale e di esercizi pubblici che ad oggi sono in seria difficoltà e che questa Amministrazione ha come priorità assoluta di sostenere.
Vedere gli studenti, i professori, il personale universitario in centro, darebbe veramente una dimensione diversa della città e inizierebbe a fare di Terni una città universitaria come mai lo è stata, oltre a costituire una vera agevolazione per gli studenti che hanno la difficoltà del trasporto, di avere alloggi comodi e di spazi di socializzazione. Problemi reali soprattutto per i fuori sede che dovrebbero essere la vera anima della nuova Terni Città universitaria.
La localizzazione appropriata – conclude Rossi – è senza dubbio il primo passo per il rafforzamento di quel Polo universitario ternano che deve al più presto contare su un potenziamento della sua offerta formativa.”