“I provvedimenti che abbiamo preso stanno dando i frutti, stanno funzionando, proprio per questo non possiamo vanificare gli sforzi fin qui fatti. Dobbiamo mantenere alta la soglia dell’attenzione , lo dobbiamo fare in vista dei ponti di Pasqua, del 25 aprile e del 1 maggio.”
Lo ha detto il Presidente del consiglio Giuseppe Conte durante la conferenza stampa in cui ha anticipato i contenuti del nuovo DPCM.
“Con cautela, con gradualità, dopo il 3 maggio riaccenderemo il Paese ma dobbiamo compiere questo ulteriore sforzo.”
Conte ha annunciato però che dal 14 aprile potranno riaprire le librerie, le cartolerie e i negozi per bambini. Potranno riprendere anche le attività forestali e la silvicoltura.
“Prometto anche – ha aggiunto il Presidente del consiglio – che se si verificheranno le condizioni, anche prima del 3 maggio, cercheremo di provvedere di conseguenza.” Lasciando dunque intendere che se i dati sul contagio saranno particolarmente positivi il lockdown potrebbe terminare anche prima.
“Ci sta molto a cuore – ha detto Conte – oltre alla salute dei cittadini anche la tenuta del tessuto socio-economico del Paese ma non siamo oggi nelle condizioni di poter ripartire.”
Conte ha poi fatto riferimento all’accordo raggiunto fra i ministri economici dell’eurogruppo. “Le proposte dell’eurogruppo – ha detto il Presidente del consiglio – sono un primo passo verso una risposta europea ma è un primo passo che l’Italia giudica ancora insufficiente. Serve ambizione, la principale battaglia è un fondo da finanziare con una vera e propria condivisione economica dello sforzo, come ad esempio gli Eurobond. Serve una potenza di fuoco proporzionata alle risorse di una economia di guerra e deve essere disponibile subito. Condurremo fino in fondo la nostra battaglia.”
Conte ha poi polemizzato con Salvini e Meloni. “Il Mes esiste dal 2012 , non è stato istituito ieri o attivato la scorsa notte come falsamente e irresponsabile è stato dichiarato da Matteo Salvini e Giorgia Meloni e l’Italia non ha firmato l’attivazione del Mes, che ritiene inadeguato.”
“Non firmerò – ha aggiunto Conte – fino a quando non avrò un ventaglio di strumenti adeguato alla sfida che stiamo vivendo. Sono convinto che con la nostra tenacia e la forza della ragione riusciremo a convincere tutti.”