L’incendio che si è sviluppato il 15 aprile scorso nell’impianto gestito dall’Asm di Terni a Maratta,non ha avuto impatti sulla qualità dell’aria né sulle altre matrici ambientali.
A stabilirlo sono i risultati ottenuti a seguito delle analisi effettuate dai tecnici dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale dell’Umbria sui dati raccolti dalle strumentazioni presenti in zona.
Come si ricorderà l’incendio si era sviluppato intorno alle ore 7.30 su un nastro trasportatore prossimo all’uscita dal capannone ed aveva interessato la parte “secca” del rifiuto, già separata dalla parte organica e dai residui metallici e oltre al nastro l’incendio aveva interessato anche l’adiacente porzione di capannone in metallo. L’incendio, domato in pochi minuti, risultava già spento alle 8.20 ed è risultato circoscritto al nastro gommato e ad alcune tamponature del capannone, nonché ad una quantità di rifiuto giacente sul nastro quantificabile in 30/40 kg.
L’intervento effettuato nella mattinata stessa, subito dopo la segnalazione da parte dei Vigili del Fuoco, si legge in una nota, ha permesso di acquisire una serie di misurazioni sull’aria in ambiente a ridosso della parte di capannone interessato dall’incendio, sia attraverso una centralina mobile, sia attraverso la centralina fissa che si trova ad una distanza di circa 360 metri dall’impianto.
Nei giorni successivi i tecnici dell’Arpa hanno effettuato tutte le operazioni previste in questi casi, per poter verificare l’impatto della combustione dei rifiuti sulla qualità dell’aria e sui possibili depositi al suolo.
La relazione finale ha quindi tenuto conto di tutta una serie di passaggi e di analisi che hanno riguardato: dati relativi a velocità e direzione del vento;
concentrazioni di polveri fini PM10, PM2.5 e PM1 misurate con campionatore portatile la mattina stessa dell’evento presso il sito impiantistico; analisi dei dati rilevati in continuo dalla centralina di monitoraggio della qualità dell’aria “Maratta”, posta a circa 360 metri dal luogo dell’incendio, con riferimento ai parametri PM10, PM2.5, confrontati con i valori dei giorni precedenti e ai parametri Biossido di azoto (NO2) e Monossido di carbonio (CO), associabili alla combustione, confrontati con i valori misurati nelle ore precedenti e successive all’incendio; diossine, PCB e idrocarburi policiclici aromatici (IPA) determinati con analisi chimica sui filtri di PM10 e PM2.5 campionati dalla centralina Maratta nella giornata interessata dall’incendio; diossine, PCB e idrocarburi policiclici aromatici (IPA) determinati nelle deposizioni atmosferiche raccolte presso la stessa centralina.
In base ai risultati ottenuti nella campagna di rilevazione si può affermare che l’incendio non ha avuto alcun impatto nella qualità dell’aria nel giorno 15 aprile e seguenti; infatti anche la ricerca delle deposizioni non ha evidenziato particolari criticità per le altre matrici ambientali e la eventuale trasmissione alla catena alimentare.
Particolare attenzione è stata prestata per le acque di spegnimento dell’incendio, sia quelle all’interno del capannone, sia quelle defluite all’esterno. In entrambi i casi, prosegue la nota, le acque sono state raccolte in apposite cisterne e sottoposte successivamente alla loro caratterizzazione per la definizione del loro destino finale. In seguito si è provveduto ad una serie di trattamenti chimico-fisici di depurazione, come previsto dalla normativa vigente.
Il direttore Generale di Arpa Luca Proietti e il Direttore del Dipartimento Umbria Sud Francesco Longhi, hanno sottolineano come “eventuali conseguenze sull’ambiente e sulla salute dei cittadini sono stai scongiurati grazie al tempestivo intervento dei vigili del fuoco del comando di Terni. L’accurato monitoraggio da parte dei tecnici di ARPA ci ha consentito, inoltre, di valutare l’assenza di fenomeni negativi per l’ambiente”.
L’Arpa ha provveduto ad inviare una dettagliata relazione con i risultati ottenuti dalle analisi, a tutti gli enti territoriali preposti alla tutela del territorio, dell’ambiente e della salute.