Oggi la Thyssenkrupp ratificherà le dimissioni del Ceo, Heinrich Hiesinger. Ieri, con una lettera, Hiesinger ha chiesto alla multinazionale di sciogliere il suo contratto.
A comunicarlo è stato lo stesso colosso siderurgico tedesco con una propria nota.
Il consiglio di sorveglianza del gruppo valutera’ la questione in una riunione che è stata fissata per oggi.
Le dimissioni di Hiesinger arrivano dopo che la scorsa settimana è stato raggiunto l’accordo per la fusione delle attività europee nell’acciaio con gli indiani di Tata Steel Ltd. Fusione che ha tenuto fuori proprio AST. Le difficili trattative, condotte da Hiesinger, sono andate in porto dopo circa un anno, non senza critiche all’interno del gruppo azionario attivo.
Tutto ciò che riguarda Thyssen non può che essere seguito con grande attenzione qui a Terni essendo i tedeschi ancora i proprietari dello stabilimento Acciai Speciali.
Proprio Hiesinger, lo scorso novembre, aveva ribadito che AST era l’unico asset del gruppo, in vendita. Lo aveva annunciato durante la presentazione dei risultati raggiunti nel corso dell’anno. Come del resto è nota l’intenzione della multinazionale di uscire dalla produzione dell’acciaio inossidabile.
Su AST interviene l’onorevole Raffaele Nevi che chiede al ministro Luigi Di Maio e alla presidenza del consiglio di prendere in mano il dossier riguardante le acciaierie di Terni aggiungendo, con un po’ di polemica, che Di Maio dovrebbe evitare di fare il solito show e inutili passerelle.
LA NOTA DELL’ONOREVOLE NEVI
Il ministro Di Maio deve prendere in mano, insieme alla presidenza del Consiglio,
come si fece ai tempi del Governo Berlusconi, il dossier sull’acciaieria di Terni. Essa
vive una fase di incertezza rispetto al futuro assetto dell’azionista di riferimento, la
tedesca Thyssen-Krupp. Le ultime notizie sulla definizione della fusione tra Thyssen e
Tata, da cui Ast è stata esclusa, e la più volte annunciata volontà di vendere il sito
ternano, impongono che il Ministro convochi immediatamente la proprietà per avere
un quadro chiaro relativamente al futuro di questo impianto che, insieme a Taranto e
Brescia, rappresentano i poli produttivi di acciaio del nostro Paese. Se poi il ministro,
come ha annunciato, intende coinvolgere anche noi parlamentari noi saremo pronti
purché tutto ciò però non sia l’ennesimo show di un ministro che vive più di
immagine che di sostanza. Quello che conta è avere certezze sul futuro, non fare
inutili passerelle.