La Cascata delle Marmore, da sempre, rappresenta l’attrattiva turistica più importante del territorio. La sua valorizzazione, dunque, è imprescindibile rispetto alla crescita turistica di Terni.
5Stelle e PD, attraverso i capigruppo in consiglio comunale, Francesco Pasculli e Francesco Filipponi ritengono che, sulla base ” di quanto riscontrato nell’area della Cascata l’ulteriore valorizzazione sia lontana e che anzi si sia imboccata la strada di una quotidianità all’insegna della trascuratezza.”
Ed elencano una serie di questioni.
“La sentieristica non brilla per cura e manutenzione. Grave lo stato di abbandono del centro di educazione ambientale: cartelli degradati, segnaletica spesso illeggibile con alcune tavole che riportano addirittura al vecchio gestore dell’area, vegetazione invadente, con specie di pregio abbandonate a se stesse. Siamo preoccupati per il centro di educazione ambientale, che pure era considerato una vera e propria perla, che sotto la supervisione anche di docenti universitari, è stato capace di attrarre tante scolaresche e appassionati di botanica.”
“Chiediamo al comune di Terni di vigilare sull’area, di pretendere il rispetto dei contratti in essere, di svolgere insomma quel ruolo da padrone di casa che sembra essere svanito.
La ripresa dei flussi turistici, all’indomani del dramma Covid – aggiungono Pasculli e Filipponi – passa anche attraverso una Cascata accogliente, curata, che non sia considerata marginale. Nella fase di chiusura abbiamo registrato e condiviso il grido di allarme lanciato da alcuni consiglieri di maggioranza sul flusso minimo vitale, sulla quantità minima di acqua che comunque deve essere garantita.
“Cogliamo l’occasione per chiedere all’assessore al Turismo che fine abbia fatto il progetto per il riconoscimento di patrimonio dell’umanità, una procedura sulla quale vorremmo essere aggiornati.
Registriamo con rammarico – concludono 5Stelle e PD – che alcuni percorsi culturali che avrebbero potuto rafforzare il riconoscimento Unesco sono al palo, come quello del pittori plenaristi che hanno ritratto la cascata nei loro tour, oppure, come l’identificazione di un luogo di Leonardo da Vinci, siano stati del tutto accantonati, con dinamiche peraltro poco chiare”.