Partito Democratico sul piede di guerra – insieme ai Gruppi Consiliari di Comune e Regione e con il Circolo Sanità –rispetto alla sanità pubblica in Umbria ed in modo particolare al futuro dell’azienda ospedaliera di Terni. Il Pd segnala una situazione di emergenza in quanto si prospetta per l’ospedale di Terni un anomalo potenziamento dei posti di terapia intensiva, sub intensiva, malattie infettive e pneumologia il che significherebbe, in caso di nuova pandemia, un blocco delle attività ospedaliere sia ordinarie che di alta specialità del nosocomio ternano, il quale diventerebbe a tutti gli effetti il principale punto di riferimento Covid.19 dell’Umbria. A tutt’oggi al Santa Maria l’attività ordinaria non è completamente ripresa.
“L’azienda ospedaliera unica regionale sarebbe una iattura, ha affermato Saverio Lamanna segretario Circolo Sanità PD Terni, sia perché umilierebbe l’azienda ospedaliera ternana sia perché non funziona in un contesto articolato, anche dal punto di vista delle dimensioni territoriali dell’Umbria. Questa ipotesi che viene avanti sarebbe sbagliata. Noi proponiamo – laddove non si voglia ribadire l’attuale assetto istituzionale sancito dalla legge di riordino di alcuni anni fa di due Ausl e le due aziende ospedaliere, che con alcuni elementi di razionalizzazione ed integrazione funzionerebbero meglio – due aziende convenzionate con l’università, entrambe integrate, un’azienda Umbria Nord ed un’azienda Umbria Sud. Questo è uno schema che facilita l’integrazione fra ospedali e territorio”.
Il consigliere regionale Fabio Paparelli ha smentito le affermazioni della Lega Umbria in materia di conti delle aziende sanitarie “che hanno fatto registrare un avanzo positivo nel 2019. È necessario lavorare sul decremento della mobilità passiva e incentivare la mobilità attiva di cui l’azienda ospedaliera di Terni è protagonista nella regione. Si va verso la privatizzazione, c’è un disegno che noi denunciamo: il passaggio surrettizio dalla sanità pubblica a quella privata attraverso l’allungamento delle liste d’attesa diventate enormi: per le analisi che prima si facevano in un paio di giorni ora necessitano 30/40 giorni.
Bisogna liberare l’ospedale di Terni per fargli svolgere le mansioni che gli sono proprie. C’è un blocco dell’attività ordinaria che fa migrare i pazienti verso altre strutture soprattutto private. È un disegno della Lega e della Giunta Tesei, un colpo di mano approfittando dell’emergenza covid”.
La consigliera comunale Tiziana Deangelis ha annunciato una mozione sugli assetti della sanità in Umbria.
“Il territorio ternano deve essere valorizzato per quello che è e che ha dato durante la pandemia. Facciamo esplicita richiesta al sindaco Latini e alla Lega per rafforzare la sanità locale, per il completamento della rete dei servizi più rispondente ai bisogni dei cittadini”.
“Agiremo in maniera forte nelle sedi istituzionali – ha aggiunto Adriano Padiglioni Coordinatore Comunale PD Terni – porteremo avanti le nostre proposte concrete supportate da una mobilitazione cittadina. Attiveremo una petizione con stand sia in ospedale che in Comune per chiedere l’immediata attivazione di tutti i servizi sanitari”.