Dalla fine del prossimo anno potremmo veder sparire dall’uso quotidiano le monetine da 1 e 2 eurocent.
La Commissione europea ha infatti avviato oggi una valutazione d’ impatto sul loro uso , e a fine 2021 deciderà se proporre di dismetterli oppure no.
Bruxelles consulterà istituzioni, autorità pubbliche, industria e società civile, attraverso una consultazione pubblica che durerà 15 settimane. La valutazione è richiesta dal regolamento che chiede alla Commissione di esaminare periodicamente l’ utilizzo dei diversi conii, in particolare quelli da 1 e 2 centesimi. A quel punto, alla fine del prossimo anno, la Commissione deciderà se presentare una proposta legislativa che introduca regole per un arrotondamento uniforme per i pagamenti in contante, e quindi una dismissione delle monetine da 1 e 2 cent.
“La Commissione valuterà attentamente l’ impatto economico, ambientale e sociale dell’ introduzione dell’arrotondamento dei prezzi”, ha precisato oggi Bruxelles in una nota.
Si tratta di una decisione in qualche modo indotta dalle iniziative in tal senso già adottate da alcuni dei paesi che aderiscono all’euro. Tra questi, da dicembre dello scorso anno il Belgio ha deciso di arrotondare i prezzi per eccesso o per difetto per eliminare l’ utilizzo delle monetine da 1 e 2 centesimi. Pratica analoga generalmente adottata anche in Finlandia e in Irlanda.
Anche in Italia, dal 1 gennaio del 2018 la Zecca non conia più i due tagli più piccoli delle monete, i negozi sono autorizzati ad arrotondare per difetto ed eccesso, e quindi a non restituire il resto in monetine. Gli 1 e 2 cent mantengono comunque il corso legale e qualsiasi negozio è perciò sempre autorizzato ad accettarle.
In pratica con l’ eliminazione delle monetine l’ arrotondamento dei prezzi dovrebbe essere per eccesso o per difetto ai 5 centesimi più vicini. Nel caso di prezzi con 0,1 e 0,2 cent, ad esempio, l’ arrotondamento dovrebbe essere fatto a zero, mentre per gli 0,3 e 0,4 a 5 centesimi. Allo stesso modo si arrotonderebbero sempre a 5 centesimi anche gli 0,6 e 0,7, mentre gli 0,8 e 0,9 cent si porterebbero a 10 centesimi. In tal modo, secondo alcuni esperti, gli effetti si compenserebbero senza causare conseguenze sull’ inflazione. I centesimi in circolazione conserverebbero comunque il loro valore legale e dunque verrebbero usati per pagare le cifre arrotondate per eccesso e per difetto ai 5 centesimi.