Botta e risposta sul trasporto pubblico fra il sindaco di Narni Francesco De Rebotti e l’assessore alle infrastrutture e Trasporti, Enrico Melasecche.
“Ricordo bene – scrive De Rebotti – gli impegni assunti dalla giunta regionale in merito alla messa a disposizione di più mezzi per il trasporto pubblico utilizzato in particolare dagli studenti delle scuole secondarie. A distanza di un mese dalla riapertura delle scuole, registro una profonda preoccupazione dei genitori e degli studenti rispetto alla effettiva situazione vissuta da questi ultimi nei tragitti, in particolare extra urbani, da e per la scuola.
Pullman pieni, distanziamento non assicurato, promiscuità che, soprattutto in questa fase di accelerazione di diffusione del contagio, rappresentano un fattore di rischio non tollerabile e non gestibile esclusivamente con l’uso dei dispositivi personali di protezione come la mascherine. Per questo chiedo sia rivisto il piano di trasporto pubblico che fa riferimento, nei giorni e negli orari, alla fruizione degli studenti, che comporti un aumento di mezzi a disposizione o all’utilizzo di mezzi più capienti.
Mentre nelle scuole di ogni ordine e grado si cerca di seguire scrupolosamente le linee guida anti contagio, non possiamo permettere il permanere di una sostanziale zona franca che rischia di compromettere lo sforzo collettivo per salvaguardare il servizio scolastico.
Chiedo quindi alla giunta regionale di dar seguito, in maniera più puntuale ed aggiornata, all’impegno preso alla vigilia della riapertura delle scuole e garantire un trasporto scolastico sicuro – conclude De Rebotti – attraverso un investimento aggiuntivo in mezzi e personale nel nostro territorio ternano-narnese-amerino dove la mobilità degli studenti che fanno riferimento alle scuole secondarie è particolarmente accentuata”.
La replica dell’assessore Melasecche non i è fatta attendere: ““Rispetto ai 612 autobus che in Umbria sono normalmente messi a disposizione dalle Aziende di trasporto pubblico, l’affiancamento degli altri 101 mezzi aggiuntivi, in gran parte delle piccole imprese private locali normalmente adibiti al trasporto turistico, hanno consentito – scrive Melasecche – il regolare collegamento con i vari edifici scolastici relativi alle scuole medie superiori dislocati in tutto il territorio regionale, trasportando oltre 20.000 studenti”.
“Nel rispetto delle vigenti norme di sicurezza – aggiunge l’assessore – non si sono verificate grandi criticità, se non in pochi casi del tutto limitati, legate all’orario attuale, ancora provvisorio, delle attività didattiche, specie in uscita, che prevedono la fine delle lezioni contemporaneamente tra le ore 12 e 12.30 (invece che tra le 13 e 13.50) con le conseguenti possibili difficoltà nel gestire numerosi passeggeri in un così breve lasso di tempo. In molti casi è stato possibile superare dette criticità con l’intervento degli autobus aggiuntivi, grazie al continuo monitoraggio dell’intero sistema trasportistico che ha riprogrammato le corse in tempo reale. Il tutto con un maggior costo di circa 3,3 milioni di euro fino alla fine dell’anno, coperto solo al 50% dallo Stato e l’altra metà dalla Regione che, nonostante il carico pesante derivante da una situazione particolarmente difficile sul fronte dei trasporti, sta affrontando al meglio i problemi pregressi e l’emergenza attuale. In questa prima fase di apertura delle scuole dunque continua il lavoro incessante degli uffici regionali e dei vari enti preposti nell’azione di coordinamento delle aziende di trasporto per mettere gli alunni, le famiglie e gli stessi operatori del settore nelle migliori possibili condizioni per avere un servizio di trasporto plasmato sulle reali e spesso mutevoli esigenze dell’utenza. Le misure anti-covid adottate dalle Aziende in ottemperanza alle disposizioni attuali sono, oltre al riempimento dei mezzi inferiore all’80%, sanificazione e disinfezione quotidiana su tutte le superfici esposte (es. sedili, volante, cabina di guida, mancorrenti, validatori) e nei locali aziendali (es. biglietterie, locali adibiti alla sosta del personale viaggiante, sale di controllo) effettuati su ogni mezzo in servizio da parte di personale addetto con disinfettanti di “presidio medico sanitario”.
“Viene inoltre garantita – aggiunge ancora l’assessore Melasecche – la regolare sanificazione e disinfezione degli impianti di condizionamento, installazione a bordo di ogni mezzo di dispenser con gel igienizzante per le mani, dotazione di tutti i mezzi e locali aperti al pubblico di un kit aggiuntivo di soccorso con prodotti specifici utilizzabili in caso di necessità (es. guanti monouso, mascherina e gel disinfettante); realizzazione di specifica segnaletica per informare sulle nuove norme di utilizzo dei servizi richiamando le norme di igiene e sicurezza emanate dalle Autorità, aggiornamento costante del personale sulle indicazioni relative all’emergenza COVID-19 e le novità introdotte dalle Autorità competenti. Busitalia smentisce categoricamente che possa esserci stato un superamento dell’80% e ribadisce che le foto che spesso vengono scattate e diffuse sul Facebook non possono certificare il contrario in quanto, a porte aperte, non è possibile quantificare la uniforme distribuzione interna degli utenti durante la corsa. Gli autisti hanno ordine categorico di non aprire le portiere di salita quando la capienza dell’80% è raggiunta. L’autobus aggiuntivo che segue il primo normalmente passa dopo pochi minuti quindi non c’è neanche bisogno di raggiungere l’80% sul primo perché spesso i successivi viaggiano semivuoti. Il numero massimo dei viaggiatori che può quindi salire oggi sugli autobus è di 62 e 58, rispettivamente sugli extraurbani da 12,10 e 10,80 metri, e 90 e 74 rispettivamente sugli urbani da 12 e 10,50 metri. Come si può stabilire dall’esterno con una foto in fase di salita – si chiede Melasecche – se i viaggiatori, fra seduti ed autorizzati in piedi, superano i 90 rispetto ai 112 di capienza possibile? Inoltre la stessa Busitalia conferma dal punto di vista tecnico che i 101 autobus in più sono sufficienti a gestire la situazione odierna. Sarebbe quanto mai opportuno che i sindaci dialoghino con Busitalia in modo aperto perché lavoriamo tutti per dare il servizio migliore possibile”.