Se lo erano domandato più volte: “Per chiamarci di sabato mattina quelli del Mise avranno qualche novità da dirci”. Così i sindacati si sono messi speranzosi al computer per la “call”. Ma le speranze sono subito naufragate dal momento che la riunione era stata richiesta solo per un adempimento formale, e cioè la comunicazione che la Treofan ha messo tutto in liquidazione. Tra qualche giorno verrà nominato un commissario liquidatore che venderà le proprietà in Italia della Treofan e procederà al dolorosissimo compito di licenziare i lavoratori. Scatteranno, è vero, anche le provvidenze a tutela dei lavoratori ma la ferita inferta al tessuto produttivo rimane molto acuta. Non è stata nemmeno confermato l’interesse di un imprenditore sulle attività ternane, un imprenditore che sino ad ora è stato un concorrente, voce che si sta rafforzando in questi giorni. E che prevede approfondimenti da parte di Ministero e della Regione dell’Umbria. Intanto Marianna Formica, responsabile provinciale della Cgil chimici, ha scritto una dura nota, con la quale si preannuncia nei confronti della Jindal una serie di azioni legali. Ecco il testo:
“La macchina della giustizia si è messa in moto e ci auguriamo che per le lavoratrici e i lavoratori della Treofan giustizia venga fatta”. Lo afferma in una nota Marianna Formica, segretaria generale della Filctem Cgil di Terni.
“Spesso si dice che l’Italia è un Paese senza spina dorsale, che altri Paesi Europei come ad esempio Germania e Francia hanno la capacità di difendere le loro eccellenze con forza e determinazione – continua Formica – credo invece che questa vertenza sia il simbolo di un’Italia che vuole proteggere il proprio patrimonio industriale, spesso unico rispetto al resto d’Europa”.
Nel ringraziare dunque tutte le istituzioni, nazionali e locali, che si stanno battendo e si bateranno per difendere produzioni e lavoro, la FILCTEM CGIL di Terni sottolinea di non aver “mai concesso il beneficio del dubbio a Kaufmann, avendolo inquadrato da subito”. “L’immagine con l’asciugamano intorno al collo durante una riunione ministeriale – continua Formica – la dice tutta sull’A.D. e sulla mancanza di rispetto che ha sempre dimostrato nei confronti del nostro paese; Kaufmann è il degno rappresentante di un avventuriero, Mr. Jindal. Ci auguriamo che i prodotti finiti portati via da Terni e stipati nei magazzini in Germania rimangano lì a marcire, che i clienti di Treofan Terni, in particolari quelli italiani, facciano una serrata e interrompano qualsiasi rapporto, come stiamo facendo noi, con Kaufmann e con Jindal”.
“Il lavoro è dignità e i lavoratori Treofan hanno sempre e solo chiesto di lavorare – conclude Formica – Kaufmann invece ha scientemente e da molto tempo deciso di togliergli il lavoro e di chiudere una fabbrica che rappresenta un patrimonio per Terni e per l’Italia. Lotteremo con tutte le nostre forze affinché continui a rappresentare un’eccellenza per il nostro territorio e per il nostro paese”.