Conclude il con un mesto 15° posto, Danilo Petrucci, che sin dai primi giri del Gran Premio di Valencia non riesce a tenere il ritmo dei migliori e si ritrova a sgomitare nelle retrovie, riuscendo a strappare all’ultimo 1 punto iridato per appena un decimo nei confronti dell’acciaccato Alex Marquez.
Già in partenza il pilota di Terni, che scattava 15°, non ha brillato, ritrovandosi 17° dopo le prime curve, nonostante il dritto di Fabio Quartararo. Nelle successive tornate Petrux ha duellato con Cal Crutchlow e il giovane Alex Marquez (non al meglio dopo la caduta in qualifica), subendo anche la rimonta di Quartararo. Petrux ha poi potuto beneficiare delle cadute di Johann Zarco, Fabio Quartararo e Takaaki Nakagami (che lo precedevano tutti) e del dell’errore di Francesco Bagnaia (riuscito poi a tornargli davanti). Con la 15° posizione finale Danilo ha conquistato un punto nella classifica iridata, ma è stato il peggiore delle Ducati (se si eccettua il non ufficiale Tito Rabat, che si ritirerà a fine stagione). La speranza per lui è che possa rifarsi la prossima settimana, nell’ultima gara stagionale, per chiudere la sua avventura in Ducati con un risultato all’altezza della storia che – tra team Pramac e ufficiale – hanno vissuto insieme negli 5 anni.
Al termine della corsa, Danilo ha spiegato così le sue prestazioni: «È stata una gara molto sofferta. Purtroppo non sono riuscito a recuperare terreno dopo la partenza e dopo alcuni giri ho iniziato ad avere problemi alla manopola sinistra. Controllare la moto era diventato davvero difficile, ma fortunatamente sono riuscito a rimanere concentrato e a completare la gara ottenendo almeno un punto. Complimenti a Joan Mir per la vittoria nel mondiale: è un ragazzo tranquillo e molto forte e si è assolutamente meritato questo successo».
In testa si è consumato un duello “all’ultima staccata” tra il ducatista Jack Miller (2° alla bandiera a scacchi) e il vincitore di giornata Franco Morbidelli. L’italiano ha condotto una gara magistrale, rimanendo in testa dall’inizio alla fine. Nelle tornate finali un calo della gomma ha consentito all’australiano di riprenderlo e di ingaggiare all’ultimo giro un duello adrenalinico: Morbidelli è riuscito per ben due volte a rispondere immediatamente al sorpasso di Miller, che se avesse avuto il tempo di allungare avrebbe probabilmente vinto la gara. Col successo di oggi, Morbidelli si porta in seconda posizione nella classifica generale, confermandosi il migliore delle Yamaha. A chiudere il podio di oggi Pol Espargaro (Ktm), molto costante nella seconda parte di stagione.
Il protagonista di giornata è però Joan Mir, che ha riportato la Suzuki a vincere un mondiale a 20 anni di distanza dall’ultima volta (con Kenny Roberts jr.). A soli 23 anni, il pilota spagnolo si porta a casa un campionato orfano del campione Marc Marquez (che si è infortunato alla prima gara dell’anno), ma meritato, grazie ad una maggiore costanza rispetto ai rivali (sei piazzamenti sul podio e una vittoria fino ad ora per lui). Al termine della gara, Mir si è lasciato andare a grandi festeggiamenti con la squadra, ma avrà l’opportunità di celebrare il titolo iridato già la prossima settimana, con l’ultimo appuntamento della MotoGp 2020 sul circuito di Portimão.
(Giulio Sacco)