Anche l’ambasciatore del Kosovo in Italia, Lendita Haxhitasim , ha partecipato ai funerali che si sono svolti oggi pomeriggio in Duomo a Terni, di don Sandro Sciaboletta. L’ambasciatore ha voluto personalmente ringraziare per l’opera di solidarietà e fratellanza tra popoli portata avanti in questi anni da don Sandro e dalla comunità di Santa Maria Regina.
Ha mandato il suo saluto il sindaco di Ferizaj in Kosovo, città che aveva conferito a don Sandro Sciaboletta la cittadinanza onoraria.
“L’esistenza di un sacerdote e di don Sandro in particolare – ha affermato tra l’altro nella sua omelia il vescovo Mons. Giuseppe Piemontese – è quella di un cristiano, ministro di Dio e della Chiesa, che è stato protagonista in mezzo ad una generazione di uomini e donne della nostra città e del Kosovo, che la Provvidenza ha voluto si intrecciasse in una relazione di amicizia, di solidarietà e di grazia.
Le relazioni umane e amichevoli con chiunque incontrasse, le scelte pastorali al passo col dopo concilio, la passione che poneva nell’esercizio del suo ministero sacerdotale ne hanno fatto uno dei sacerdoti più conosciuti e stimati della diocesi. Molti ne conservano il ricordo e sono meravigliati e orgogliosi di tanto dinamismo.
L’ultima volta che ho parlato con don Sandro – rivela il Vescovo – è stato il 14 gennaio 2021 alle ore 17.41. Mi parla del covid, ma mi dice che può farcela. Avevamo messo in programma un’altra riunione del Consiglio pastorale, ma era da rinviare. Poi il giorno 16 è trasferito nel reparto Covid dell’ospedale S. Maria, da cui non sarebbe più uscito, vivo, dopo una passione e agonia asfissiante, come quella di Gesù sulla croce. So che ha ricevuto i sacramenti e che ha annuito al cappellano che gli porgeva i saluti e gli auguri della parrocchia e del vescovo domenica 31 gennaio. Ma il Signore, che conosce i tempi del nascere e del morire, lo ha preso con sé, lasciando a noi la consegna di un cristiano e un ministro di Dio, testimone del buon pastore e dell’amore del Padre verso tutti.
Don Sandro, in un discernimento profondo e costante, ha cercato la volontà di Dio, ha interpretato i segni dei tempi, le provocazioni del Concilio in maniera originale ed ha cercato di coinvolgere generazioni di bambini, di giovani e di adulti.
Ora affida a voi, fedeli della parrocchia di Santa Maria Regina non di ripetere quanto ha fatto lui, ma di interpretare a vostra volta la volontà di Dio e i segni dei tempi attuali, particolarmente difficili, travolti dalla pandemia e da indifferenza religiosa generalizzata. Di don Sandro dobbiamo mutuare le motivazioni profonde della sua personalità e del suo agire: l’amore per Gesù e la Vergine, la passione instancabile per le persone e le anime, le sottolineature apprese dalla spiritualità francescana, che lo hanno accompagnato in tutta la sua vita.
Grazie, don Sandro a nome della nostra chiesa diocesana, a nome di tutti. La nostra gratitudine – ha concluso Mons. Piemontese – si esprimerà nella preghiera di suffragio e nel continuare la missione a servizio del Regno di Gesù”.