“Le risorse le abbiamo utilizzate per fare dei servizi. Rivolti a chi? alle persone con più problemi, alle persone anziane; dall’aiuto a fare la spesa, a prendere le medicine; i punti di ascolto dellefamiglie, i centri giovani; noi abbiamo rendicontato, oggi che era l’ultimo giorno, come sono stati spesi i 400 mila euro del progetto, euro per euro”.
Lo ha affermato Sandro Corsi, intervistato a margine del seminario che si è svolto questa mattina al Gazzoli,
di chiusura del Progetto Patch Social Work, cofinanziato dalla Regione Umbria attraverso il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione.
Il progetto, durato due anni, ha coinvolto le Zone Sociali 10 e 11 corrispondenti alle zone di Terni, della Valnerina e del narnese-amerino ed ha visto, come promotori e attuatori, un raggruppamento di 8 soggetti appartenenti al mondo della cooperazione e del privato sociale: Actl (Capofila), Alba, Casaligha, Cipss, Cultura e Lavoro, Oasi Sport Libertas, Fondazione Aiutiamoli a Vivere e Acli Punto Famiglia.
Presenti al convegno, tra gli altri, la vice sindaco di Terni, Francesca Malafoglia e il sindaco di Narni, Francesco De Rebotti. 17.065 le ore di servizio svolte.
Il progetto è nato da una approfondita verifica dei bisogni dei territori coinvolti e si è concretizzato:
nella realizzazione di servizi di prossimità destinati alle persone anziane, interventi realizzati nell’ambito delle aree del welfare domiciliare e comunitario, di vicinanza, aiuto o semplice compagnia, allo scopo di potenziare le forme di sostegno e l’autonomia delle persone anziane
nella realizzazione di percorsi laboratoriali per minori, con particolare attenzione alle famiglie con disagio sociale, famiglie straniere e con minori con disabilità
nella realizzazione di interventi di sostegno alla genitorialità.
I comuni di Terni e Narni si sono impegnati a coprogettare insieme ai privati coinvolti nel Patch Social Work, al fine di intercettare fondi europei utili “a sostenere i servizi e l’occupazione”, afferma Sandro Corsi.