Il Ministero dello Sviluppo Economico ha reso noto l’esito della consultazione promossa da Mise, Regione Umbria ed Invitalia per definire i fabbisogni di investimento delle imprese nell’area di crisi Terni-Narni, nell’ambito del Progetto di riconversione e riqualificazione industriale. Sono 212 le manifestazioni di interesse a investire, secondo quanto rende noto il Mise, e da una prima analisi delle proposte presentate 39 iniziative imprenditoriali sono potenzialmente candidabili. Gli investimenti previsti per questi progetti ammontano a circa 190 milioni di euro, con la creazione di oltre 500 nuovi posti di lavoro.
La maggior parte dei progetti, continua la nota del Mise, riguarda il settore manifatturiero, seguito dalle attività professionali e scientifiche. In evidenza, per volume di investimenti previsti, anche le attività di gestione rifiuti e risanamento.
Il 64% delle proposte nei settori produttivi sono di piccole dimensioni (meno di 1,5 milioni di euro). Al di sopra di questa soglia e fino a 20 milioni di euro, si colloca il 34% dei progetti, che concentra circa la metà degli investimenti e della nuova occupazione previsti. Il restante 2% riguarda tre iniziative che sviluppano investimenti superiori a 20 milioni di euro. Degne di nota le manifestazioni nel comparto ricerca e sviluppo (44 iniziative), mentre ininfluente è il dato sull’agricoltura. Al momento sono in corso gli approfondimenti sulle proposte pervenute per calibrare al meglio l’utilizzo degli strumenti agevolativi e l’impiego delle risorse finanziarie.
I sindaci di Terni e Narni, Di Girolamo e De Rebotti hanno rilasciato questa dichiarazione congiunta
“Esprimiamo soddisfazione – dichiarano i sindaci di Terni e Narni Leopoldo Di Girolamo e Francesco De Rebotti – nell’apprendere l’esito della call promossa nell’ambito del Piano di riconversione e riqualificazione industriale per l’area di crisi complessa del nostro territorio. Il lavoro progettuale prodotto in questi mesi da parte dei soggetti che hanno aderito alla prima fase del bando ha dato frutti positivi: ben 39 sono le proposte candidabili agli incentivi della Legge 181/89 su 212 manifestazioni di interesse.Ammonta a circa 190 milioni di euro il budget per i futuri investimenti in grado di attivare circa 500 posti di lavoro, che potranno raddoppiare se consideriamo le ingenti risorse messe a disposizione anche dalla Regione dell’Umbria.Risulta ora necessario rafforzare l’azione di confronto e verifica dell’attuazione dei programmi coinvolgendo tutte le amministrazioni e le parti interessate allo sviluppo economico dell’area, ad iniziare dal Governo centrale.Questo risultato testimonia la bontà delle scelte prodotte in materia di sviluppo economico dalla Regione, dal Governo centrale, dalle nostre comunità.La risposta arrivata dal territorio dimostra vitalità e volontà di utilizzare appieno uno strumento che può portare consistenti ricadute nel campo dello sviluppo, dell’ambiente, dell’innovazione, dell’ammodernamento delle strutture produttive e delle infrastrutture”.