Nuovi dati demografici che riguardano Terni e la sua provincia sono veramente preoccupanti.
Il rapporto Mediacom043 lascia adito a pochi dubbi. La situazione è grave in Italia e nell’Umbria, drammatica in provincia di Terni.
Negli ultimi 10 anni, dal 2009 al 2019, il ‘buco generazionale’ nella fascia di età 25-40 anni, ritenuta dagli studiosi cruciale per la crescita e lo sviluppo socio-economico, in Italia è diventata una voragine. La situazione è allarmante e pone una seria ipoteca sul futuro economico e sociale del Paese. Nell’ultimo decennio, infatti, questa fascia d’età è passata in Italia da 13.721.982 persone a 11.102.995 (-2.618.987), con calo del 19,1%. In altre parole, è sparito un quinto dei giovani tra 25 e 40 anni. E il peso di questa fascia di età cruciale sul totale della popolazione è sceso, nell’ultimo decennio dal 22,9% al 18,4%. La soglia del 20% è quella ritenuta critica per lo sviluppo socio-economico di un paese e l’Italia l’ha oltrepassata.
IN UMBRIA
Nell’ultimo decennio 2009-2019 l’andamento della provincia di Terni è peggiore di quello della provincia di Perugia. Nel perugino, infatti, la flessione del numero dei giovani 25-40 è del 21,1% (da 148mila 772 a 117mila 442, -31mila 330), mentre in provincia di Terni il calo è del 24,4% (da 49mila 868 a 37mila 701, -12mila 167). In sostanza, nell’ultimo decennio la provincia di Perugia ha perso oltre un quinto della propria popolazione tra 25 e 40 anni, mentre Terni ne ha persa quasi un quarto.
Quanto alla quota dei giovani 25-40 anni sul totale della popolazione residente nelle due province umbre, nel 2019 entrambe sono sotto la soglia ‘critica’ del 20% e sotto la media nazionale (18,4%): Perugia è al 17,9%, Terni a un gravissimo 16,7%.
Il ‘buco generazionale’, quindi, in Umbria è grave in entrambe le province, ma in quella di Terni è drammatico.
Le cause di questo crollo – secondo Mediacon043 – vanno ricercate nelle denatalità e nell’emigrazione di tanti giovani in altre regioni o all’estero cui si aggiunge una terza causa: la forte flessione (circa un terzo) degli iscritti all’Università di Perugia, concentrata proprio in questo decennio, che ha ridotto il numero degli studenti che, una volta giunti a studiare in Umbria, poi vi si fermano.
Un fatto è però certissimo: la popolazione giovane sta diventando sempre più una merce rara.