“La costruzione dell’unità e dell’identità nazionale post bellica sono stati processi complessi che però, necessariamente, hanno preso le mosse dai valori di libertà a cominciare da quelli incarnati , come accade nella ricorrenza di oggi, nella resistenza nazionale al nazi-fascismo e quindi contrapposti ad ogni forma di espressione o di totalitarismo”.
Lo ha detto il sindaco di Terni Leonardo Latini aprendo la cerimonia per il 25 aprile che si è tenuta nella sala consiliare di Palazzo Spada, per la circostanza piena di persone.
“Da molti di quegli uomini, da molti di quei giovani – ha aggiunto il sindaco – abbiamo imparato che si può mettere la propria vita al servizio della nazione, che si può rischiarla per i valori nei quali si credono, per la propria libertà e per la propria Patria. Credo che non ci possa essere libertà senza Patria e che i due valori vadano compresi insieme. E questo proprio perché l’unità e l’identità nazionale sono state fondate sull’idea di libertà . Patria e libertà – ha ribadito il sindaco Latini – come elementi identitari di una nazione e di un popolo che hanno poi acquistato un vero significato e una forma effettiva nell’ambito della edificazione dello stato democratico. Non bisogna dunque dimenticare e avere bene a mente i principi che sono alla base della costituzione del nostro Stato. Non dimentichiamo dunque il 25 aprile perché è un’occasione , una festa, che ci regala l’opportunità di rinvigorire la memoria , una memoria che deve essere riconciliata e condivisa perché ciascuno di noi non deve dimenticare mai da dove viene né dimenticare l’esempio di tutti gli italiani che hanno combattuto per la libertà e per l’indipendenza., credendo nella potenza dell’unione di una nuova comunità nazionale. In un mondo come quello di oggi nel quale la geo-politica, i rapporti di forza, cambiano di giorno in giorno; in un mondo in cui i contrasti , le guerre, la violenza e la prevaricazione crescono e si alimentano con l’odio, dobbiamo essere per primi noi a dare l’esempio per superare , non i diversi punti di vista che sono il sale della democrazia, quanto le intolleranze che fomentano le catene d’odio dalle quali nasce la violenza e con le quali si indebolisce il nostro Stato. La nostra storia – ha concluso il sindaco di Terni – deve essere la nostra più grande ricchezza e insegnarci che la libertà non è un regalo ma va conquistata e poi difesa. Credo quindi che sia compito di ciascuno di noi difenderla in tutti i modi possibili, in particolare attraverso il dialogo con chi non la pensa come noi ma condivide questo importante, imprescindibile valoore di fondo. Credo infine che il miglior modo di rendere onore a chi ha sacrificato la propria vita per una idea alta d’Italia sia di onorare la Repubblica che dobbiamo sentire nostra, per custodirla e consegnarla a chi verrà dopo di noi. Difesa della libertà e di una politica che non dimentichi mai la morale e il bene comune, credo siano i valori sui quali possano convenire tutti coloro che si sono battuti perché nascesse questo nostro Stato “.
Dopo la il sindaco Latini hanno brevemente preso la parola il consigliere regionale Daniele Carissimi in rappresentanza della presidente della giunta regionale Donatella Tesei e la vice presidente della provincia di Terni, Monia Santini.
A chiudere la cerimonia ufficiale, Nicola Zingarelli della sezione ANPI 13 giugno di Terni.
“Oggi, nella situazione che viviamo in questi ultimi anni, vediamo molte similitudini rispetto alle crisi delle democrazie liberali di un secolo fa, lo vediamo a livello italiano , come in tutti i paesi europei e in America , lo vediamo nel crollo della partecipazione politica, nel riemergere dei nazionalismi, nel riemergere sempre più forte di una narrazione bellicista che noi pensavamo potesse essere stata consegnata alle pagine più brutte del 900. Lo vediamo – ha detto Zingarelli – in una intolleranza sempre più diffusa che anima il dibattito pubblico, sia dal punto di vista dei mezzi di informazione che nel dibattito politico”.
Zingarelli ha condannato l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, “una condanna netta – ha detto Zingarelli – con la solidarietà dell’ANPI alle popolazioni civili coinvolte nel conflitto, le grandi vittime di tutte le guerre”, poi, ha anche aggiunto “non possiamo però vedere con altrettanta preoccupazione quella che è stata la risposta data dall’Italia e dalle istituzioni europee che, lungi dal ricercare una soluzione pacifica e negoziale del conflitto in corso, rischia di condurre a un conflitto permanente che rappresenta la negazione completa del mondo e dell’Europa che siamo stati in grado costruire al termine del secondo conflitto mondiale”.
“La parola d’ordine dell’ANPI – ha concluso Zingarelli – è pace, pace, pace, quella per cui nel 43 si è lottato”.