Alla vigilia del 4° anniversario dell’omicidio di David Raggi , avvenuto a Terni il 12 marzo del 2015 in piazza dell’olmo, arriva la decisione della seconda sezione del Tribunale civile di Roma sulla causa intentata dalla famiglia contro la Presidenza del consiglio.
Secondo i giudici lo stato italiano ha correttamente recepito la direttiva europea 80/2004, attraverso la legge 122 del 2016 che è entrata in vigore subito dopo l’inizio di questo procedimento.
Il Tribunale di Roma ha deciso che vada applicata la formula dell’indennizzo prevista dalla legge 122 e quindi vengano liquidati i 7.200 euro per ciascuno dei famigliari, ovverosia il padre di David Raggi, Walter, la mamma Bruna e il fratello Diego. In totale, dunque, alla famiglia Raggi spettano 21.600 euro. Tanto vale, secondo la giustizia italiana la vita di David Raggi.
Una offesa alla sua memoria, per non dire un oltraggio.Una cifra ridicola, irrisoria. Ma tanto è.
“Una sentenza abbastanza sorprendente – ha commentato l’avvocato Massimo Proietti che assiste la famiglia Raggi – perché per quanto riguarda il fatto che Amine Aassoul (l’assassino condannato a 30 anni di carcere che sta scontando nel carcere di Spoleto) non potesse stare in Italia, i giudici sostengono che non poteva essere espulso dal territorio nazionale, siccome convivente, con la madre, medio tempore divenuta cittadina italiana. Una motivazione assolutamente insoddisfacente, secondo noi. Inoltre, per quanto riguarda la mancata carcerazione (Aassoul aveva cumulato condanne per 7 anni e 6 mesi) la motivazione è ancora più blanda in quanto non si ritiene che ci siano responsabilità del Ministero dell’interno, che non ci sia responsabilità della presidenza del consiglio, semmai andrebbe individuata una responsabilità della presidenza del consiglio in maniera analoga alla responsabilità dei magistrati individuando, eventualmente, la Corte d’appello di riferimento a quella della responsabilità dei magistrati.”
Non si capisce a questo punto perché la stessa presidenza del consiglio sia stata condannata.
La seconda sezione del tribunale civile di Roma ha emesso la sentenza sul caso Raggi nonostante una decisione della corte di cassazione del 31 gennaio scorso che ha rimesso gli atti alla Corte di giustizia europea chiedendo una interpretazione autentica sulla legge 122 e se questo risarcimento stabilito in Italia possa ritenersi congruo.
Per questo motivo, infatti, si ritiene che la stessa legge 122 sia incostituzionale.
“Nonostante ciò la seconda sezione del Tribunale di Roma ha fatto questa sentenza con la quale afferma che la legge 122 ha dato piena e completa attuazione alla direttiva europea – sottolinea l’avvocato Proietti – è ovvio che noi appelleremo questa sentenza”.
“”La vita di mio figlio vale meno di quella di un cane – ha commentato il padre di David, Walter Raggi – la settimana scorsa un mio amico è stato liquidato per la morte di un cane da caccia con 11 mila euro.”
QUANDO INIZIO’ LA CAUSA CIVILE
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