Dopo 14 mesi e varie tappe non solo umbre, torna a Terni, da dove tutto è iniziato, “73.36 Amatrice e Dintorni”, singolare progetto che conta centinaia di opere messe a disposizione dagli artisti, ad un prezzo eguale per tutti di 73.36 euro, per un’asta benefica. Questo progetto ha già permesso di consegnare 7.000 €, il 3 aprile 2017, all’ASD Progetto Arte Museo La Castellina di Norcia e 1.900 €, il 2 marzo 2018, alla cooperativa di allevatori Rinascita 78 di Illica di Accumoli.
Come spiega il curatore ed ideatore Franco Profili “è un progetto artistico e culturale che è anche sociale perché mette insieme persone e storie diverse. Un progetto artistico e culturale che è anche politico perché costruisce ponti reali e non muri tra diversi. Un progetto capace di mettere assieme e trattare allo stesso modo artisti storicizzati, artisti noti e riconosciuti, artisti appena nati, artisti che forse ancora artisti non sono”.
Presso il Liceo Artistico “O. Metelli” sono esposte opere in tela, carta, legno, pietra, ceramica, gesso, mosaico, di dimensioni che variano da poco più di un francobollo a 100 x 120 cm, del peso dai 5 grammi ai 40 kg. Opere dal valore di 2 mila euro insieme ad opere che valore commerciale non hanno.
“Questo è un progetto – aggiunge Profili – che difende le diversità ed il patrimonio di conoscenza, storia e cultura di ogni piccola comunità e di ogni singolo individuo”.
Ma “73.36 Amatrice e Dintorni”, aperta al pubblico fino al 24 aprile, ospita anche un’altra mostra dedicata al Mastro Fonditore Mario Finocchio scomparso lo scorso anno. Tra le tante esperienze lavorative di cui è costellata la vita di Mario Finocchio c’è la progettazione e la realizzazione della “Lancia di Luce” per la città di Terni su disegno e modello di Arnaldo Pomodoro, opera fusa in acciaio inox, alta trenta metri, del peso di novanta tonnellate. A riguardo ebbe modo di scrivere: “Il lavoro per vari motivi mi piaceva e mi eccitava, le fusioni artistiche rappresentavano una parte, la più facile ma anche la più bella ed affascinante delle lavorazioni che si potevano effettuare in una fonderia, allo stesso tempo mi permettevano di portare avanti un vecchio mio sogno, l’acciaio inossidabile come lega in una scultura rappresentava una cosa tutta nuova da scoprire. Nel mondo in molti avevano tentato ma tutti avevano fallito. Ora anch’io avrei finalmente provato”.
In esposizione, all’Istituto d’arte, ci sono documenti e studi originali sulla progettazione della Lancia di Luce; sculture inedite ed oggetti privati messi a disposizione dalla famiglia; le sculture-gioielli da indossare frutto dell’alternanza scuola lavoro che dal 2015 al 2017 ha portato Mario Finocchio e l’orafo Pierpaolo Montori a lavorare con i professori e gli studenti del Liceo Artistico con indirizzo Design dei Metalli e dell’Oreficeria.
Ancora Mario Finocchio: “Non dimenticherò mai la tensione che mi assaliva all’inizio di ogni colata, l’immagine del riempimento di una forma, l’odore aspro delle miscele di sabbia, la curiosità dei miei collaboratori nel vedere la creazione della loro opera”.
Conclude Franco Profili: “Tutto questo a Terni, bassa Umbria anzi, allegramente, fuori Umbria”.