A Monte Santa Maria Tiberina, con “Territorio Goya” ospitato nel Palazzo Museo Bourbon del Monte, anche quest’anno si ripete l’appuntamento con l’arte, con due giornate di studi, sabato 13 e domenica 14 luglio, dedicate alle ricerche documentarie e alle analisi scientifico-diagnostiche che si incentrano sul grande artista spagnolo.
Saranno oggetto di studio e discussione con esperti di rilievo internazionale due autoritratti autografi di Francisco Goya (1746-1828), potenziali altre sue opere e di maestri che lo hanno influenzato nella sua formazione giovanile, in particolare nel soggiorno in Italia.
“Arte e scienza – ha sottolineato Roberta Lapucci responsabile del Dipartimento Conservazione opere d’arte della Saci nonché curatrice scientifica – caratterizzano tutta l’attività della Saci ed è un’impostazione che, come nel 2018 con ‘Evidenza Caravaggio’, riproporremo anche quest’anno, con l’ambizione etica di esaminare le opere d’arte in maniera quanto più scientifica, qualificata, certificata. Nella prima delle due giornate di studio, su diagnostica e restauro, ci confronteremo su ‘Perché Goya? Perché non è Goya?”, esaminando alcune opere. Il giorno successivo lo dedicheremo alla sessione storico-artistica, focalizzandoci sull’importanza del soggiorno che Goya fece in Italia. Goya – ha rilevato – diventa europeo quando viene in Italia ed entra a contatto con altri giovani pittori di vari paesi”.
A Palazzo Bourbon del Monte, il 13 e 14 luglio, saranno esposti due autoritratti autografi, disegni e pitture di Goya, opere di maestri italiani che lo hanno influenzato nella sua formazione giovanile, comprese due repliche settecentesche da Raffaello, “artista che insieme alle sculture classiche, rappresentava la principale fonte di ispirazione per tutti gli artisti che affrontavano il Grand Tour nel XVIII secolo”. Ci sarà, inoltre, la mostra dell’artista contemporaneo Pepe Moll de Alba, dal titolo “Rompere vecchie abitudini”.