Il segretario della UIL di Terni Gino Venturi torna a a lanciare l’allarme per quella che definisce “progressiva perdita di peso politico del nostro territorio anche a causa dello spostamento dei centri decisionali delle istituzioni pubbliche e delle realtà associative da Terni a Perugia”. In particolare Venturi si riferisce alla Camera di Commercio di Terni che dovrebbe essere annessa a quella di Perugia.
“Trovo ridicolo – ha sottolineato il segretario – che si voglia liquidare come un presunto campanilismo l’invece difesa legittima e sacrosanta degli interessi di un intero territorio che, poco alla volta (con la politica del carciofo) per non dare nell’occhio, viene costantemente privato di centri decisionali penalizzandolo cosi sia sul versante economico sia su quello del peso politico.”
La soppressione dell’ente camerale ternano secondo Venturi è “anche incomprensibile in considerazione del carattere industriale della nostra città e della presenza di molteplici multinazionali. Sarebbe auspicabile l’avvio di un ampio e trasversale movimento istituzionale e politico che induca le Regioni, a partire da quella Umbra, a muoversi all’interno della Conferenza Stato-Regioni, conclude Venturi, in difesa del mantenimento della Camere di Commercio provinciali sane”.