“In Umbria non si possono creare territori con sperequazioni in termini di servizi ai cittadini. A combattere contro questo tipo di reati (i reati informatici, n.d.r.) oggi sono rimasti a Terni appena 7 poliziotti, a fronte dei 14 di un paio di anni fa e questo a causa della diminuzione di personale e dei pensionamenti che non sono mai stati rimpiazzati. Oggi purtroppo si ripropone il problema del taglio delle sezioni della Postale in tutta Italia e quella di Terni torna in bilico. Non possiamo permetterlo”.
La denuncia è di Roberto Fioramonti, segretario nazionale del sindacato autonomo di polizia, MOSAP.
“In Umbria resterebbe solo Perugia – aggiunge Fioramonti – ed è impensabile che una realtà con oltre 200.000 abitanti tra città e provincia come Terni resti scoperta su questo fronte. L’alternativa proposta, quella di creare eventuali sezioni specializzate nei reati informatici nell’ambito delle squadre mobili delle Questure, che già sono al collasso per la mole di lavoro e pertanto incapaci di farsi carico di ulteriori settori di impiego, è solo una panacea che non serve a nessuno, men che meno ai cittadini che vogliono sentirsi protetti, anche e soprattutto per i loro figli. E’ appena il caso di ricordare, infatti, che lo scorso anno sono state tantissime le scuole di Terni dove gli agenti della Polizia Postale, con grande sacrificio personale ma anche con tanta soddisfazione, sono andati a fare lezione in aula, cercando di informare sui pericoli della rete. Migliaia e migliaia di studenti hanno potuto gratuitamente fruire di questo servizio di prevenzione e repressione dei reati e forse, anzi senza forse, evitare pericoli che ignoravano o sui quali non erano adeguatamente preparati”.
“Su questa vicenda abbiamo interessato il Capo della Polizia Franco Gabrielli – conclude il segretario nazionale del Mosap -, consapevoli della sua sensibilità. Ma dato che si tratta di tagli ai servizi alla popolazione e della sopravvivenza di uffici operativi specializzati deputati alla sicurezza dei cittadini, è necessario sicuramente un passaggio politico. Per questo auspichiamo che il nuovo Ministro dell’Interno, chiunque esso sia, prenda immediatamente in mano questa delicata faccenda e decida di sospendere qualsiasi chiusura di presidi di polizia sul territorio nazionale e riqualifichi, in termini di uomini e mezzi, queste sezioni deputate alla sicurezza degli abitanti del territorio”.