Di Chiara Furiani
Più di 60 spettacoli di oltre 30 compagnie.
Più di 500 artisti da 17 paesi diversi.
Sulla carta, anche quest’anno il festival si presenta decisamente bene e si appresta a sciorinare un programma di tutto rispetto.
E’ la seconda volta per Monique Veaute, subentrata a Giorgio Ferrara che ha lasciato la direzione della kermesse spoletina dopo 13 anni di onorato servizio.
Archiviata una edizione 2022 con notevoli punti di forza, ma anche qualche delusione, la Veaute quest’anno sembra aver affinato la mira e punta in alto, presentando un cartellone che, a suo dire, “vuole dare spazio alla creatività contemporanea nei diversi ambiti performativi, con un’attenzione particolare ai giovani talenti, alla sperimentazione, al superamento delle categorie e alla contaminazione”.
Insomma pienamente nel solco di quel festival che Giancarlo Menotti aveva pensato anzitutto come fucina creativa, e che a partire dalla fine degli anni ’50 divenne il fulcro di una rivoluzione non da poco, contribuendo a svecchiare un panorama culturale italiano ancora decisamente provinciale.
Forse l’edizione 66 del Festival dei 2 Mondi non ci farà rivivere i gloriosi tempi di Menotti, irrimediabilmente tramontati, ma di certo l’offerta è succulenta e sono molteplici gli eventi da tenere sott’occhio.
La musica risalta particolarmente, con una palette davvero variegata e ben due orchestre residenti.
Apre e chiude la kermesse in Piazza Duomo l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretta dal Maestro Antonio Pappano: un nome, una garanzia.
L’Orchestra del Festival di Budapest sarà invece protagonista dell’atteso ritorno dell’opera a Spoleto, con il “Pelléas et Mélisande” di Claude Debussy, tra gli spettacoli di maggior richiamo quest’anno.
Ma Spoleto 2023 spalanca le porte anche a universi musicali di solito di casa altrove.
Arriva il blues sghembo e ipnotico dell’americano Lonnie Holley, tra gli imperdibili di questa edizione; poi la cantante modella Imany, voce da urlo, col suo progetto “Voodoo Cello”, ripropone in versione acustica cover pop-rock accompagnata da otto violoncelli.
E poi c’è Max Cooper, vero e proprio guru dell’elettronica, che promette di stupire il pubblico spoletino con una potente performance audiovisuale.
Nutrito e molto interessante anche il cartellone della danza, altrettanto quello del teatro, che vedrà in scena rispettivamente Luca Marinelli, Stefania Rocca, Alessandro Baricco, Silvio Orlando e la francese Laetitia Casta.
Si parte il 23 giugno con il concerto inaugurale in Piazza Duomo e si chiude il 9 luglio, come al solito – purtroppo – con l’ultimo weekend di festival che si sovrappone al primo di Umbria Jazz.
Si parte quindi con l’estate dei grandi eventi e ce n’è davvero per tutti i gusti.