Un concerto incentrato sulla leggenda misteriosa e diabolica di un violino, quello del compositore e violinista francese Jean-Marie Leclair misteriosamente assassinato. Guido Rimonda, che è l’attuale proprietario di quello strumento, ha dedicato a “Le Violon Noir”, il violino nero che conserva l’impronta nera della mano del suo primo proprietario, un concerto basato su celebri composizioni ispirate al lato più misterioso e affascinante del violino, nonché alle straordinarie capacità tecniche di alcuni grandi virtuosi di questo strumento, di cui si mormorava che avessero stretto un patto col diavolo, a riprova delle suggestioni demoniache che il volino può esercitare.
A Terni, quindi, per la stagione dell’Associazione Filarmonica umbra, Rimonda e la Camerata Ducale propongono pagine di Viotti, Paganini e Milstein in un concerto veramente particolare, legato al celebre fatto di cronaca nera di 250 anni fa. Il 23 ottobre 1764, infatti, il grande violinista e compositore francese Leclair fu ucciso con una pugnalata alla schiena. Solo dopo molto tempo il suo corpo venne ritrovato: stringeva ancora al petto ciò che aveva di più caro, il suo Stradivari. Le sue mani lasciarono un’impronta nera indelebile sul legno del violino, che da allora è denominato “Le Violon Noir”.
L’appuntamento è per domenica 13 gennaio alle ore 17.30 al Teatro Secci.
Biglietti: intero € 12, ridotto € 10 (oltre i 65 anni), studenti fino a 25 anni € 5.