Il consiglio regionale ha deciso all’unanimità di rinviare in Terza commissione la mozione del consigliere Marco Squarta (FdI – Portavoce centrodestra) che impegna la Giunta regionale ad “individuare le risorse necessarie per attivare anche nelle aziende sanitarie umbre dei programmi di abbattimento delle liste d’attesa che prevedano l’erogazione di visite ed esami diagnostici fino alle ore 24 nei giorni feriali, e nei pomeriggi del sabato, riconoscendo premialità e compensazioni per gli operatori coinvolti in tali attività”. Dopo una serie di interventi, lo stesso Squarta ha accolto la proposta di rinvio, con l’impegno che un nuovo proposto, articolato e condiviso, venga licenziato dall’organismo consiliare entro il 30 novembre.
Illustrando l’atto di indirizzo, Squarta ha spiegato che “con 5 milioni di euro potremmo mettere a punto un investimento intelligente nella sanità pubblica. Questo denaro, irrisorio se pensiamo che il bilancio regionale destina al capitolo della sanità un miliardo e mezzo di euro, sarà utile a pagare l’attività ‘extra-time’ delle diverse figure professionali che vorranno garantire la loro presenza per offrire il servizio in orari prolungati, quando, normalmente, ambulatori e laboratori sono chiusi. In questo modo ridurremo drasticamente le infinite liste d’attesa. Le visite potrebbero essere fatte tutti i giorni fino alla mezzanotte e anche il sabato pomeriggio. Così verrà consentito ai pazienti che lavorano di ottenere esami in orari diversi rispetto a quelli istituzionali ai quali siamo abituati. Al call center, esattamente come accade ora, si potranno prenotare gli appuntamenti avendo la certezza di trovare disponibilità maggiori e tempi d’attesa chiaramente più brevi. Il servizio infatti, come è stato deliberato già in Toscana, verrebbe garantito fino a tarda sera per i cinque giorni feriali più il sabato, con un abbattimento colossale e, con ogni probabilità risolutivo, dei tempi di attesa”.
Nel suo intervento l’assessore alla sanità, Luca Barberini ha sostenuto che”servono una serie di azioni per affrontare le liste di attesa, anche se per l’emergenza urgenza e le priorità i tempi dei servizi regionali sono in linea. Ci sono criticità invece per l’attività programmata in alcuni settori. Bisogna però valutare quante sono le attività svolte dal sistema sanitario regionale:
13milioni di analisi, 1 milione di diagnostica strumentale, 2,8milioni di visite specialistiche, 140mila ricoveri nelle nostre strutture. Queste sono le dimensioni di una attività che va crescendo anche per l’aumento dell’età media della popolazione. Ci sono almeno tre elementi di criticità: il non incremento delle risorse del fondo sanitario nazionale; la carenza di personale medico (il bando della Asl 1 per 4 ortopedici ha portato a zero domande); la direttiva europea ha previsto un orario rigido, che va rispettato per evitare multe. Il benchmark non riguarda solo aspetti economico-finanziario ma anche la qualità dell’assistenza.
L’interlocuzione con il Governo è necessaria per ottenere maggiori risorse. La proposta di Squarta non è l’unica che si potrebbe valutare e quindi sarebbe opportuno un approfondimento. Prima di discutere delle azioni da mettere in campo andrebbe fatta una fotografia dei reali tempi di attesa sull’urgenza e sul programmato, per avere dati certi sulla situazione attuale”.