Un disastro, questo è stato il 31 dicembre per i ristoratori ternani e, si può immaginare, di tutta Italia.
“Mi ha telefonato un mio amico ristoratore di Napoli – dice Mario Isola del direttivo provinciale dell’associazione dei cuochi ternani nonché proprietario del Cassiopea di Miranda – aveva 260 prenotati per il cenone di san Silvestro, poi una pioggia di disdette, erano rimasti in 25, ha annullato l’evento”.
Così è successo a Terni. L’80% dei locali ha rinunciato direttamente all’evento o lo ha dovuto annullare. Qualcuno ha annullato il cenone e ha fatto menu alla carta, qualcuno si è rifugiato nell’asporto, ma è stata poca cosa.
Il vento è cambiato con l’esplosione dei casi di positività al covid19 anche in Umbria e a Terni, negli ultimi 15 giorni del 2021. Le restrizioni decise dal governo e la paura di assembrarsi in locali al chiuso ha indotto la maggior parte delle persone a restare a casa.
“Dalla vigilia di Natale – sottolinea Isola – è cominciata la grande paura con le disdette, è saltato il cenone di Natale, male il pranzo di Natale, malissimo il cenone di San Silvestro e male anche questo inizio d’anno. E’ un trend che continua e credo che durerà ancora, almeno per tutto il periodo delle feste, temo anche oltre. Si lavora , e questo è un dato omogeneo qui a Terni, al 30% delle potenzialità”.
E c’è grande preoccupazione. “Con luce e gas che sono aumentati – ragiona Isola – con i mancati incassi di questi giorni, come si farà a pagare le bollette che arriveranno. Le spese vanno sostenute lo stesso anche se non si è lavorato, il personale va pagato lo stesso. Secondo me nelle prossime settimane ci sarà un boom di chiusure, e questa volta chi chiude non riapre più”.
Anche perché a differenza dello scorso anno non ci sarà alcun contributo, alcun ristoro – come va di moda dire – da parte del governo.
“Il governo non ci ha fatto stare chiusi per cui non arriverà alcun tipo di aiuto, anzi, non è che sono state bloccate le cartelle esattoriali, che infatti sono arrivate , purtroppo è così e la crisi attraversa nuovamente tutta la filiera, dal grossista in giù. C’è già chi propone le eccedenze con il 50% di sconto”.
“Io mi auguro che vada tutto bene – afferma Mario Isola – ma non sono affatto ottimista”.