Questa mattina nella commissione attività produttive della Camera dei deputati verrà discussa l’interrogazione , primo firmatario l’onorevole Raffaele Nevi, al ministro Di Maio, con cui si chiede al governo come intende attivarsi per fronteggiare l’invasione dell’acciaio indonesiano, a costi stracciati. La risposta del governo sarà immediata.
L’INTERROGAZIONE PRESENTATA DALL’ONOREVOLE NEVE E DA ALTRI PARLAMENTARI DI FORZA ITALIA
Il 27 marzo 2019 il presidente del parlamento europeo, Antonio Tajani, ha scritto al presidente della commissione europea, Jean Claude Juncker, in merito al massiccio aumento delle importazioni dell’acciaio dall’Indonesia chiedendo di rivedere immediatamente l’elenco dei paesi in via di sviluppo ai quali si applicano le misure di salvaguardia.
In sede di riscrittura del regolamento di salvaguardia nel luglio 2018, la crescita delle esportazioni indonesiane verso l’Unione Europea non era stata considerata, in quanto il provvedimento di contenimento dell’import ha inserito l’Indonesia tra i paesi esenti da contingente dal momento che tra il 2015 e il 2017 la sua media di importazioni era ben al di sotto di quella soglia del 3% utilizzata per per applicare il contingentamento. L’import di piani a caldo, ad esempio, è passato dallo 0% del 2017 al 10,1% del 2018, il 18,2% se si considera solo la seconda metà del 2018.
L’autorevole iniziativa è stata adottata a seguito della lettera congiunta inviata alla metà del mese di marzo di questo anno dai produttori e dai sindacati dei lavoratori siderurgici riuniti nella European Steel Association e nella Industria Europa, al commissario europeo del commercio, Malmstrom, volta a sensibilizzare la commissione sull’aggiramento delle regole UE di salvaguardia.
Tale aggiramento appare accortamente studiato e posto in essere facendo leva sulla rigidità e sulle lentezze operative che affliggono la UE nel quadro di una politica sistematica ed aggressiva di dumping economico che ha rilevantissimi effetti sociali negli stati dell’Unione.
L’aggiornamento dell’elenco dei paesi cui applicare le misure di salvaguardia si basa su uno schema puramente meccanico e su statistiche relative alle importazioni. Secondo le associazioni europee del settore acciaio “ritardare la valutazione dei livelli import a luglio 2019 non farebbe che incoraggiare un ulteriore aumento delle importazioni dall’Indonesia e promuovere l’accumulo di scorte per coprire il mercato dell’Unione per la restante parte dell’anno…”
L’allarme era stato già lanciato nell’autunno del 2018 dai sindacati delle acciaierie di Terni in quanto presso la Acciai Speciali Terni (AST) erano in lavorazione semilavorati provenienti dall’Indonesia.
I parlamentari di Forza Italia Nevi, Brunetta, Polidori, fra gli altri, chiedono al ministro dello sviluppo economico, Luigi Di Maio, “se non ritenga necessario farsi promotore di una iniziativa nelle opportune sedi dell’Unione Europea al fine di rivedere l’elenco dei paesi in via di sviluppo a cui si applicano le misure di salvaguardia in materia di import di acciaio, valutando la possibilità di adottare specifiche e soprattutto rapide azioni a livello nazionale volte a salvaguardare l’industria italiana dell’acciaio.