“In un tempo lontano, molto lontano, quando gli uomini non esistevano ancora, gli alberi erano il punto di riferimento per tutti gli animali”.
Comincia così lo spettacolo “Gli alberi che parlavano agli uomini sordi”, una favola moderna sul rispetto del nostro pianeta, delle donne e il valore della memoria, che andrà in scena domenica 13 marzo alle ore 17 al Teatro Spazio Fabbrica di Lugnano in Teverina.
Un lavoro scritto e interpretato da Massimo Manini, attore, autore e regista nell’ambito di un Teatro della Memoria, che qui si è ispirato alla storia di un sito unico al mondo come quello della Foresta Fossile di Dunarobba.
Un’opera pensata ai tempi che stiamo vivendo, con l’idea di fornire, assieme al libro omonimo che nei prossimi giorni sarà pubblicato, uno strumento di riflessione utile ai bambini, ai loro insegnanti e agli adulti di ogni età.
Una favola per tutti quindi, sull’egoismo e la sordità umana, che affida alla saggezza di un vecchio e alla sensibilità di una bambina, la speranza di una più sensata e rispettosa salvezza dell’intero genere umano.
In questo spettacolo, in cui Manini torna ad essere solo in scena dopo le repliche dello spettacolo “R1kordami” fatte in compagnia dell’attrice Cristina Caldani, l’attore interpreta non solo tutti i personaggi della storia, ma con l’aiuto della tecnologia, una Loop-Station azionata dallo stesso interprete, crea e genera davanti agli spettatori, anche tutti i rumori, suoni e musiche dell’intero spettacolo, minimalista ma di grande efficacia simbolica e dalla grande e coinvolgente atmosfera che lo rende davvero unico.
Info e prenotazioni: [email protected]; Tel. 3279705115.
Ingresso con Green Pass.