Pochi sanno che in cima al Monte S. Salvatore di Amelia, dalla cui sommità si gode un panorama bellissimo, al termine di una Via Crucis settecentesca che ottenne il privilegio dell’indulgenza del pellegrinaggio gerosolimitano da parte di Papa Clemente XII nel 1732, doveva nell’antichità esistere un edificio romano di rilevante importanza. L’esistenza di questo edificio, forse un tempio, è testimoniata da vari reperti che si trovano conservati nei muri e nei pavimenti del complesso formato dalla Chiesa di S.Salvatore e le costruzioni annesse. Infatti, benché la piccola chiesa risalga al XVI secolo, gli edifici che la circondano su due lati sono molto più antichi e potrebbero risalire al periodo gotico, quando vennero edificati riutilizzando materiali preesistenti, di epoca romana.
In occasione della 2^ Giornata Nazionale dei Beni Comuni, per valorizzare il sito e recuperare la via Crucis, abbandonata da anni al degrado, la sezione Italia Nostra di Amelia organizza per oggi alle ore 11.30, una conferenza con l’archeologa Paola Guerrini e il paleografo epigrafista Carlo Tedeschi sulle rilevanze archeologiche della tarda antichità e del medioevo.
Italia Nostra inoltre inserirà il sito nella Lista Rossa dei Beni Culturali in pericolo, cercando di attivare tutta una serie di iniziative che possano portare al recupero e alla tutela della Via Crucis. Far conoscere Monte S. Salvatore e incoraggiarne la fruizione è il primo passo per poter trovare i finanziamenti necessari per realizzare un progetto di recupero già ideato e preparato dall’Agenzia Forestale Regionale, ufficio di Guardea.
La Chiesa di S. Salvatore si raggiunge a piedi dalla Via Crucis che parte da Via Roma, oppure in auto, salendo dalla strada che parte da Via delle Rimembranze. Italia Nostra garantirà l’apertura straordinaria della Chiesa, dalle 10.00 alle13.00 e dalle 15.00 alle 17.00.