LA NOTIZIA :
La Corte Suprema di Cassazione, Prima Sezione Civile, con Ordinanza ( Sentenza ) del 20 Settembre 2018, depositata in cancelleria il 9 Novembre 2018, ha respinto il ricorso proposto dal Gruppo Giovannini Srl, già Giovannini costruzioni Spa, contro il Comune di Terni, il Gruppo di Progettisti, il Direttore dei lavori, le Compagnie Assicurative ed altri, avverso alla sentenza n.600/2014 della Corte d’Appello di Perugia.
Dopo ben 11 ( undici ) anni si conclude la controversia giudiziaria, che ha avuto per oggetto la revoca dell’appalto per i lavori del cimitero di Terni, con un esito favorevole al Comune di Terni.
LA STORIA AMMINISTRATIVA
La storia del progetto di ampliamento del cimitero comunale risale alla seconda metà degli anni ’80 quando fu bandito un concorso di idee di progettazione ( unitamente ai bandi per il cimitero di Papigno e di Collescipoli ). Il concorso venne aggiudicato ad uno studio di progettazione di Roma ( Arch.to Strappa ed Altri , che si avvalse per i calcoli strutturali degli Ing. ri Perfetti e Michetti ). Il 1° stralcio venne appaltato e realizzato negli anni 1994-1999.
Nel 2005 il Comune di Terni indiceva la gara d’appalto, di importo sopra soglia comunitaria, per l’assegnazione dei lavori aventi ad oggetto il progetto di ampliamento del cimitero di Terni, “2° stralcio- 1^ fase funzionale. La gara venne aggiudicata alla Giovannini Costruzioni Spa, quale capogruppo di un’associazione temporanea di imprese. Nell’ ottobre del 2005 veniva sottoscritto il verbale di cantierabilità dei lavori, la completa consegna degli stessi
avvenne il 31.10.2005.
Nel 2007 il Comune di Terni adottò un provvedimento di risoluzione del contratto di appalto ed una procedura di incameramento della cauzione definitiva ( polizza fidejussoria ) – sulla base delle relazioni e degli ordini di servizio del Direttore dei Lavori – contestando all’impresa plurimi inadempimenti, infondate le sue critiche circa presunti errori progettuali e le richieste di perizia di variante. L’impresa contestò la decisione del Comune e si rivolse al Tribunale di Terni, impugnando la deliberazione di rescissione dell’appalto.
LA STORIA GIUDIZIARIA
Il giudice di primo grado, il Tribunale Territoriale di Terni, all’esito di una consulenza tecnica di ufficio, nel 2007 si pronunciava dichiarando risolto il contratto d’appalto, condannava l’impresa al risarcimento dei danni a favore del comune di Terni, quantificati in Euro 850.710,22 ( ottocentocinquantamilasettecentodieci euro e ventidue centesimi ).
Il giudizio del Tribunale di Terni veniva impugnato dall’impresa che ricorse in appello.
La Corte d’Appello di Perugia, con sentenza n.600/2014, confermava che il progetto del Comune era da considerarsi “esecutivo e cantierabile” ed adeguato sia per la gara d’appalto sia per l’esecuzione dei lavori e che non vi era necessita di una variante al progetto originario, come invece richiesto dall’appaltatore. La Corte d’Appello ritenne inoltre sussistente il credito rivendicato dalla stazione appaltante, il Comune di Terni.
Con l’Ordinanza del 20 Settembre 2018 la Corte di Cassazione ha confermato la legittimità della sentenza della Corte D’Appello di Perugia, mettendo la parola fine ad un contenzioso giudiziario iniziato undici anni fa.
IL GIUDIZIO SULLA VICENDA DELL’EX ASSESSORE AI LAVORI PUBBLICI DELL’EPOCA (2004-2009), ALBERTO PILERI
La questione del grande appalto del cimitero, delle controversie e dei conflitti che ne seguirono, caratterizzò ed occupò le cronache politiche e giornalistiche fra il 2005 ed il 2009. Numerosi furono gli interventi di diversi attori, rappresentanti di forze politiche, di maggioranza e di opposizione, delle forze imprenditoriali, di associazioni di categoria, degli ordini professionali. Furono, da più parti, tirate in ballo le magistrature civili, contabili, amministrative e penali. I toni delle polemiche furono molto forti. Sospetti ed Accuse. Attacchi all’amministrazione per i ritardi nella consegna dei manufatti ai cittadini che avevano versato i denari e sottoscritto contratti di acquisto per loculi, tombe e cappelle, irritati e preoccupati per i ritardi nella esecuzione delle opere. Il Comune messo sul banco degli imputati. Mugugni si manifestarono anche in diverse componenti e gruppi della sua maggioranza politica!
La decisione di revocare l’appalto, presa allora dalla Giunta Municipale – ricorda l’ex assessore Pileri – non fu semplice e a cuor leggero. Fu meditata e giunse al termine di un iter procedurale molto rigoroso, di assoluta trasparenza e rispettoso dei ruoli dei diversi attori coinvolti: Rup, Direttore dei Lavori, Progettisti, Collaudatore in corso d’opera. Fu presa per salvaguardare l’interesse del Comune e dei Cittadini. In Umbria rappresentò un unicum, un eccezione.
Le Sentenze tutte, da quella di 1° grado all’appello, fino alla Cassazione, hanno asseverato la legittimità e la correttezza dell’operato e della condotta dell’Amministrazione Comunale. Le sentenze sono sentenze. Possono essere favorevoli o sfavorevoli. Si possono commentare e valutare senza retorica e demagogia. Quando vengono emesse e pubblicate dalle Magistrature sarebbe doveroso, necessario ed opportuno darne corretta ed esaustiva notizia all’opinione pubblica ed ai cittadini, pubblicandole sugli organi di informazione e sui siti istituzionali. Oggi sono di moda e molto diffusi i social network. E’ vero che stiamo parlando di una storia di molti anni fa. Sembra passato un secolo . Ma è indubbio, però, che quella storia investe un terreno molto concreto e delicato, come quello degli appalti, questioni molto sensibili, come quelle che concernono i rapporti fra pubblica amministrazione, cittadini ed imprese, ed un argomento all’ordine del giorno da almeno trenta anni nel dibattito nel nostro paese , qual è quello dei tempi della giustizia e del processo civile. Tutte questioni più che mai attuali. E All’epoca non era ancora stata istituita l’Autorità Anticorruzione presieduta da Cantone.
Nel rievocare questa storia – conclude Alberto Pileri – mi corre l’obbligo morale di ricordare alcune persone che svolsero il loro lavoro con serietà, rispetto della loro professionalità e della funzione di dirigenti della pubblica amministrazione: l’Ing. Maurizio Galli, Dirigente dei LL.PP, Responsabile del Procedimento , insieme ai funzionari del servizio tecnico cimiteri; il Collaudatore in corso d’opera, l’Ing. Paolo Tordelli; alcuni professionisti che furono di supporto e conforto per l’amministrazione, come l’Ing. Elio Procacci. Un ringraziamento anche al Direttore dei lavori, l’Arch. Elmo Timpani e al team di Progettisti.
Ed un ringraziamento particolarmente sentito, infine, all’Avv.to Alessandro Alessandro, prematuramente scomparso, fra i migliori avvocati della pubblica amministrazione degli enti locali dell’Umbria, che seguì fin dall’inizio della controversia giudiziaria , in maniera scrupolosa e convinta, la difesa dell’Amministrazione Comunale nelle sedi giudiziarie, ed alla Avvocatura del Comune di Terni che hanno conseguito un successo molto importante per la città.