Era stata la Cooperativa Ultraservizi – di concerto con le altre Cooperative del costituendo raggruppamento temporaneo – ad aver tempestivamente formalizzato al Comune una segnalazione circa i vizi di legittimità del Bando (con nota del 10.01.2018), preannunciando, altresì, la presentazione di una istanza di parere precontenzioso di fronte all’ANAC nel caso di omessa rettifica degli atti di gara.
Lo precisano con una nota le cooperative umbre Sopra il Muro, ALIS, Ultraservizi, GEA e Solco , le uniche ad aver avuto accesso al bando per il verde pubblico emesso dal Comune di Terni, e poi annullato dallo stesso comune di Terni.
“In particolare – rilevano le coop umbre – la prima criticità riscontrata era stata proprio quella che ha poi determinato l’esclusione di ben sei concorrenti su sette partecipanti alla gara, in ragione dei prescritti requisiti in materia di iscrizione all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali per categorie e classe del tutto incongrue rispetto all’oggetto dell’affidamento.
A fronte del diniego opposto dal Comune, la Cooperativa Ultraservizi è stata quindi costretta a richiedere apposito parere precontenzioso all’ANAC (ai sensi dell’art. 211 del D.Lgs. 50/2016), denunciando questo ed altri vizi rinvenuti nel Disciplinare di gara.
Purtroppo, la tempistica di riscontro da parte dell’ANAC non rispecchia la previsione di legge (30 giorni) a causa della notevolissima mole di richieste di pareri accumulatesi negli ultimi mesi e, pertanto, nelle more della pronuncia dell’Autorità (ad oggi non è ancora intervenuta), il gruppo di cooperative umbre è quindi stato costretto ad organizzarsi per poter partecipare comunque alla gara entro il termine di scadenza per la presentazione dell’offerta, acquisendo anche lo sproporzionato requisito prescritto “implicitamente” dalla lex specialis di gara in ordine alle incongrue categorie di iscrizione all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali.
A quel punto, a seguito del ricorso al TAR di due delle concorrenti escluse, pur essendo risultati gli unici concorrenti ammessi alla gara, le Cooperative umbre hanno naturalmente e coerentemente deciso di non costituirsi in giudizio per difendere simile posizione, essendo stati proprio i primi a denunciare l’illegittimità di tale requisito di ammissione nei confronti dello stesso Comune, nonché di fronte all’ANAC.”
Il problema, però, ora si scarica sui 40 lavoratori addetti, lavoratori svantaggiati, che sono fermi da un anno e molti di loro hanno anche perso il sostegno della disoccupazione, sono senza alcun reddito.
Chi pensa a loro e alle loro famiglie?