Abbiamo raccolto l’appello di una famiglia di anziani che vive in una casa molto piccola, nella quale affrontano, alla loro età, mille disagi quotidiani.
Intanto parliamo di tre persone , di 87 anni (Maria) , rifugiata dall’Ucraina, invalida al 100%, di 80 anni (Franco) e di 74 anni (Caterina), anche lei ucraina ma residente in Italia da un quarto di secolo.
Siamo stati nel pomeriggio a trovarli in questa casa di via del convento.
È un’abitazione minuscola di soli 30 metri quadrati. Maria dorme nella cucina, accanto al tavolo e con l’appoggio vicino perché invalida. È commossa, non parla, è su una poltrona. Ha i segni dell’età e la paura della guerra.
La cucina e la camera sono invase dalla muffa. In camera il pavimento, che è stato ricoperto, così come in cucina, si muove.
E poi c’è il bagno. Trovo qualche difficoltà in effetti a chiamarlo così perché non è più di due metri ed è praticamente inagibile, lo è sicuramente per la persona invalida, di quella età.
Mi dicono che agenti della polizia locale, insieme ad altre persone (di una commissione, immagino),abbiano fatto un sopralluogo alcuni mesi fa ma loro non hanno saputo più niente. Da quello che hanno intuito avrebbero giudicato la loro situazione non così grave tanto che avrebbero abbassato il punteggio. E invece lo è.
Da qui la necessità di rendere pubblica la loro situazione, di superare il giusto riserbo e di appellarsi direttamente al sindaco Bandecchi.
Caterina prima fa un video, poi ci dice di non pubblicarlo. Ha una dignità da difendere e la comprendiamo benissimo. Al primo cittadino dice: “sindaco ha visto in che situazione ci troviamo ,in 30 metri quadrati, tre anziani, mia sorella è invalida al 100%, abbiamo un bagno di un metro quadrato, come possiamo vivere in queste condizioni? La prego di aiutarci”