Stefano Cecere è il nuovo presidente degli architetti della provincia di Terni.
E’ stato eletto ieri dal consiglio direttivo che ha nominato anche Rocco Olivadese vice presidente, Franca Ferranti segretario e Alberto Tiberi tesoriere.
“L’’emozione è tanta – ha detto nella sua prima dichiarazione ufficiale da presidente, Stefano Cecere – quanto la voglia di poter fare bene e di lavorare per tutto l’Ordine degli Architetti della Provincia di Terni, desidero solo aggiungere che il nostro territorio è vasto e come tale è importante nella sua totalità senza distinzione di grandezza o numero.
Le azioni che questo Consiglio metterà in campo ruotano attorno ad alcune parole chiave :
Comunità, perché solo attraverso il dialogo tra gli iscritti e altri soggetti, quali Istituzioni, Enti, Associazioni, altri Ordini professionali., ecc., è possibile trovare soluzioni condivise per il bene della collettività;
Gruppi Territoriali, ovvero gruppi di lavoro, che coinvolgano gli iscritti di tutta l’Area della Provincia di Terni, per aumentare la partecipazione agli incontri da parte dei tanti colleghi spesso estromessi per difficoltà a raggiungere la sede centrale;
Trasparenza, sia attraverso l’inedita proposta dei Consigli Straordinari aperti agli iscritti, al fine che possa essere aumentata la partecipazione alla vita dell’ordine, sia promuovendo momenti di confronto attraverso opportuni incontri in presenza o in modalità online;
Sinergia e chiara partecipazione con un nostro Delegato con la Associazione Sisto Mastro di Casa e il Centro studi Ridolfi per lavorare con scelte condivise e per promuovere l’architettura e il ruolo dell’architetto;
Infine, ma non ultima un’attenzione particolare ritengo debba essere riservata al Lavoro; il momento storico che stiamo attraversando è molto complesso e difficile: usciamo da un anno di lockdown, di fermo cantieri e uffici, con una committenza preoccupata ad investire, nonostante le agevolazioni fiscali. Queste, che devono trainare il mondo delle costruzioni e quello professionale, sono in gran parte in scadenza a meno di proroga e si attuano attraverso meccanismi farraginosi, con norme di difficile interpretazione e procedure talvolta faticosamente attuabili o che espongono il professionista, le Imprese e il Committente ad inevitabili errori e conseguenti responsabilità.
Nonostante questa criticità sono ottimista. Questo Consiglio, supportato dall’impegno di chi vorrà aiutarlo, lavorerà affinché l’Architetto “Imprenditore di se stesso” venga riconosciuto quale attore a garanzia della qualità e del valore culturale del progetto.”