La Street Art torna a conquistare la scena a Terni e Saint’Ouen con GemellArte, Festival indipendente di arte contemporanea promosso dalla casa editrice Gn Media. Il tema dell’edizione 2025 del Festival è “L’amour”, l’unica cosa che riusciamo a percepire in grado di trascendere le dimensioni di tempo e spazio. Quello che resta. Quando sembra essere tutto finito, in realtà c’è sempre qualcosa che resta. Quello che resta diventa memoria, per riscrivere una storia, la nostra, che parte da lontano, portando con sé l’importanza di quello che è stato. L’arte è testimone di quello che resta, l’arte è ciò che rimane, oltre la vita, oltre la fine, oltre la morte.
Daco a Terni e Marco Piantoni a Saint’Ouen: sono i due artisti che si sono aggiudicati le residenze offerte dall’edizione 2025 del Festival al termine di una selezione che ha coinvolto due giurie di esperti, chiamate a valutare oltre 40 candidature.
“Siamo soddisfatti per tutte le candidature ricevute sia dalla Francia che dall’Italia. Anche quest’anno – dice con soddisfazione Chiara Ronchini, direttrice artistica del Festival – ci siamo trovati davanti a numerosi progetti di alto livello. Il tema dell’amore e di ciò che resta ha suscitato importanti riflessioni da parte degli artisti, ognuno dei quali ha saputo dare un’interpretazione di grande valore ed è stato davvero difficile scegliere e selezionare il vincitore. Questa ampia partecipazione ci rende orgogliosi e ci fa capire ancora una volta, la necessità di comunicare da parte dell’arte e degli artisti”.
A Terni la residenza avrà luogo in via San Lucio, nel quartiere San Valentino, oggetto di un’importante riqualificazione da parte del Comune di Terni, che verrà così completata e coronata da un’opera d’arte donata dal Festival GemellArte. A spiegare l’importanza della sede scelta per l’intervento su Terni è l’assessora alla cultura del Comune di Terni Michela Bordoni: “GemellArte nel tempo si è confermato come uno dei progetti più significativi per la nostra città: un ponte tra culture, un dialogo tra artisti e cittadini, ma soprattutto un’occasione per far nascere bellezza nei luoghi che più hanno bisogno di sentirsi parte di una comunità viva. La scelta di San
Lucio come location per questa edizione non è casuale. È una scelta fortemente voluta da questa Amministrazione e dalla sottoscritta perché crediamo che la cultura debba arrivare anche – e soprattutto – lì dove serve a ricostruire senso, identità e fiducia. San Lucio è un quartiere che negli ultimi tempi è stato al centro di un importante processo di riqualificazione urbana. Portare qui Gemell’Arte significa dare continuità a quella rinascita, arricchirla di contenuto simbolico e umano, farne un laboratorio di rigenerazione culturale e sociale. L’arte pubblica, in questo contesto, diventa più di un intervento estetico: è un segno di cura, di attenzione, di presenza. È la prova che la cultura può e deve essere una leva di cambiamento reale, capace
di valorizzare spazi e persone. Con questo spirito abbiamo scelto San Lucio: perché la bellezza possa farsi quotidiana, vicina, partecipata; perché un murale non sia solo un’opera, ma una storia condivisa che parla alla città intera. È da luoghi come questo che si misura il senso più autentico del nostro impegno: fare cultura significa costruire appartenenza, rigenerare spazi e creare relazioni”.
La residenza partirà l’11 novembre e culminerà il 21 novembre con una cerimonia di inaugurazione in programma sabato 22 novembre.
“Quello che abbiamo selezionato per la parete di Terni, Daco, è un artista di grande importanza internazionale, spiega Chiara Ronchini, che ha portato la sua arte nel mondo, e oggi anche a Terni avremo la sua firma. Il nostro intento è quello di dare una forte scossa emotiva a chiunque si trovi a guardare questa parete, vogliamo che il messaggio arrivi forte e chiaro, e per far questo, abbiamo necessità di qualcosa che sia maestoso, qualcosa di grande. La parete si trova in quartiere dove l’amore acquista ancora più valore per la sua storia e la sua identità ed è per questo che l’intervento di Daco diviene fondamentale nelle sue caratteristiche, creando un’opera-simbolo per Terni, che parli di amore, continuità e coesione, valorizzando al tempo stesso l’ambiente urbano”.
Il progetto presentato per la residenza a Terni, sul tema “L’amour / Ce qui reste”, lo interpreta attraverso una grande composizione murale dedicata all’amore duraturo.
L’opera proposta raffigura una coppia di cigni che si fronteggiano, i cui colli si intrecciano a formare un cuore, simbolo universale dell’amore eterno e della fedeltà. Il tutto è immerso in un paesaggio urbano stilizzato, ispirato all’architettura di Terni.
Attraverso la geometria vivace e i colori della sua cifra stilistica “Graffaune”, Daco mira a creare un contrasto armonico tra il rigore delle forme e la dolcezza del soggetto, evocando insieme energia e poesia visiva.
Intorno ai due cigni, elementi astratti e frammenti colorati rappresentano memoria, ricordi, resilienza e unione – metafore della forza dei legami umani che resistono al tempo e alle difficoltà. La proposta grafica prevede un murale di grande formato su parete urbana, con l’intento di generare un impatto visivo forte ma positivo, in linea con l’identità pubblica del festival. Daco sottolinea inoltre il suo approccio partecipativo, maturato in numerose esperienze internazionali: ogni opera nasce da un dialogo con il luogo e la comunità ospitante. In questo caso, l’obiettivo è creare un’opera-simbolo per Terni, che parli di amore, continuità e coesione, valorizzando al tempo stesso l’ambiente urbano.
L’artista selezionato per Saint’Ouen, invece, è invece Marco Piantoni: un artista concettuale, multimediale e poliedrico. Con il progetto “Ti affido al mare” -che sarà realizzato in uno spazio situato nel quartiere Entrée de Ville in Rue Carnot limitrofa con Parigi, dal 18 al 28 novembre, con vernissage previsto sabato 29 – per la prima volta porta a GemellArte un lavoro di partecipazione collettiva e relazionale.
Il progetto per la sua residenza a Saint’Ouen, “Ti affido al mare” interpreta il tema proposto come un atto di memoria collettiva e partecipazione. Piantoni propone un murale interattivo e partecipativo, concepito per accogliere messaggi d’amore del pubblico, scritti direttamente sulla parete.
L’immagine centrale è una bottiglia bianca gigante, emersa dal mare e inclinata per offrire una superficie su cui chiunque può lasciare una dedica, un pensiero o un ricordo. La bottiglia diventa simbolo di comunicazione universale, custode di sentimenti che attraversano tempo e spazio – “un messaggio che sfida tempo e distanza”.
L’atto di scrivere trasforma l’opera in un monumento dinamico e collettivo all’amore, dove ogni contributo rinnova la narrazione del legame umano. Il mare, sfondo dell’opera, rappresenta la vita, la memoria e la fine, mentre la bottiglia è ricettacolo di pensieri eterni: una metafora della trasmissione e continuità del sentimento umano.
Il murale sarà realizzato con pittura acrilica e spray; la superficie della bottiglia sarà trattata per permettere la scrittura temporanea o semipermanente del pubblico. Il progetto si configura come Street Art relazionale, dove l’opera non si contempla soltanto, ma si vive e si modifica attraverso la partecipazione attiva.
L’obiettivo è riattivare il dialogo con la cittadinanza: il muro diventa un “porto emotivo”, uno spazio condiviso dove depositare frammenti di sé. Come scrive l’artista, “quello che resta” non è solo l’opera, ma l’atto della condivisione e il valore del gesto collettivo.
Alessio Crisantemi, presidente di Gn Media, organizzatore del Festival, commenta: “GemellArte è ormai, a tutti gli effetti, un evento di forte richiamo e di altissimo livello nel panorama nazionale e internazionale dell’arte contemporanea. A confermarlo sono i numeri di questa edizione, con una partecipazione da record da parte degli artisti – italiani e francesi – ma anche e soprattutto la qualità degli artisti stessi, che hanno deciso di mettersi in gioco anche quest’anno. Anche il riscontro che il Festival sta avendo a livello mediatico è un importante elemento di riscotro e un valore aggiunto e concreto per le città che ospitano l’iniziativa. Oltre al fatto che il risultato della residenza è un’opera d’arte donata alla città, quindi alla collettività, che diventa valore tangibile e condiviso, sotto gli occhi di tutti, che viene ulteriormente valorizzato dall’illluminazione ad hoc realizzata dal nostro partner Asm Terni”.














